Ci sono venticinque aziende italiane presenti nella classifica del World’s Most Trustworthy Companies pubblicata dal magazine americano Newsweek in collaborazione con Statista. Una classifica che mette in ordine le aziende più affidabili del mondo in base al proprio settore di appartenenza.

Due primi posti: quello di Brembo nel settore Vehicles and components, in ottima compagnia con Ferrari all’ottavo posto e Ferretti nella Top 40, e quello di Brunello Cucinelli nel Textiles, Clothing & Luxury Goods, su un podio dove di Italia ce n’è parecchia grazie anche alla seconda posizione di Tod’s.

Newsweek, come funziona la graduatoria

Questa lista premia le aziende che hanno guadagnato la fiducia dei consumatori, degli investitori e dei dipendenti realizzando prodotti di qualità, pagando ai dipendenti salari equi e nominando leader efficaci. Secondo anno per il World’s Most Trustworthy Companies, che premia 1.000 aziende in 23 settori e 20 Paesi, coprendo tutto, dai servizi finanziari e media alla ristorazione e beni di consumo.

La classifica di Newsweek si basa su un sondaggio indipendente di oltre 70.000 partecipanti e 230.000 valutazioni di clienti, investitori e dipendenti che hanno risposto a richieste come “Mi fido delle affermazioni pubblicitarie e comunicative di questa azienda” e “Credo che questa azienda tratti i propri dipendenti in modo equo”. Incorpora anche il “social listening”, un’analisi delle menzioni aziendali sulle piattaforme social.

Italia bene nel lusso e tra le banche

Quello del lusso è il segmento più rappresentato in assoluto dall’Italia in questa particolare graduatoria. I gruppi appartenenti al nostro Paese sono in tutto otto. C’è infatti anche Ferragamo all’ottavo posto. Nella Top 30 ci sono anche Prada al 23esimo posto e Moncler alla posizione numero 27. Al 34° posto ecco Safilo, mentre chiudono la graduatoria Geox (51°) e Ovs (52esima posizione).

Ampia anche la presenza del nostro Paese tra le banche anche se parecchio indietro. La prima è Banca Mediolanum, al 48esimo posto (la prima è Bca Bank, Indonesia, seguita da Dps Group di Singapore e Banco do Brasil). Credem è la seconda tra le italiane al 52esimo posto, infine Fineco al 65esimo.

Fiducia nel financial Services e nell’insurance italiano

Buon quinto posto di Technogym nell’ambito del Consumer Goods, classifica guidata dalla società giapponese Lion, seguita da due americane: Procter & Gamble e Colgate-Palmolive. Più staccata, al 35° posto, c’è Natuzzi.

Due presenze italiane anche nel Financial Services & Investment, con Nexi alla 34esima posizione e Unipol alla 56esima, e nell’Insurance:  Generali e Unipolsai sono una davanti all’altra, rispettivamente alla 35esima e alla 36esima posizione.

Mondadori nella Top 5 in Media & Entertainment

Quinto posto per Mondadori in Media & Entertainment (prima posizione per Nintendo, Giappone), unica italiana presente, così come  nel settore Appliances & Electronics, dominata dalla Corea del Sud con Samsung al comando, seguito da Lga e da Sony, c’è solo De’Longhi, alla posizione numero 18. Snam unica inserita nell’Energy & Utilities: il gruppo guidato da Stefano Venier chiude l’elenco al 57esimo posto.

Un po’ meglio Amplifon, 27esima posizione nel settore Health Care & Life Sciences. Nel Retail spicca il nome di un gruppo che fa discutere proprio in queste settimane: Unieuro, con l’Opa di Fnac che ancora deve ricevere il via libera. L’azienda italiana è nella Top 100, più precisamente al 72esimo posto.

Niente Italia nel settore Food & Beverage (ma non solo)

Assente l’Italia in diverse aree secondo l’indagine Newsweek e Statista: scontata quella nel Business & Professional Services e nel Conglomerate, nessuna presenza anche nella Construction & Building Materials.

Stona un po’ il totale vuoto italiano in un settore dove il nostro Paese dovrebbe eccellere, ovverosia quello del Food & Beverage, dove al comando ci sono tre multinazionali americane: Kellanova, Campbell Soup Company ed Hersey. Ma d’altra parte su 74 aziende, solo tre sono europee: la tedesca Frosta, le due olandesi Heinken e Siigro Food e la francese Danone, tutte dopo la trentesima posizione.

Niente Italia anche nel Grocery and Convenience Store, nel Machines & Industrial Equipment, Materials & Chemicals, Software & Telecommunications e Technology Hardware.

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