Se non è Nutella, allora è molto probabile che sia Nutkao. Sempre una accanto all’altra, sugli scaffali dei supermercati nel reparto creme spalmabili. Ma mentre la più famosa del mondo appartiene al gruppo Ferrero, la sua diretta “cugina” (e se scriviamo così c’è un motivo, ve lo spieghiamo più avanti), è stata venduta al fondo sovrano del Marocco per 450 milioni di euro. 

Se non è Nutella è Nutkao, si diceva. Vicine nella grande distribuzione ma non solo, visto che entrambe sono nate in Piemonte (ci sono circa vent’anni di differenza) e la produzione è pressoché identica, ovverosia crema alla nocciola più altri semilavorati con base di cacao. Nutkao, originaria del Cuneese, è venduta con il proprio marchio ma produce anche per terzi: spicca la Barilla con la Crema Pan di Stelle, e poi Esselunga, Conad, Carrefour e Iper. Un ampio raggio d’azione (l’espressione tecnica è “private label“, destinato cioè ad altre industrie) che di fatto rende Nutkao diretta concorrente di Nutella.

Teralys acquisisce Nutkao da White Bridge Investment

Si tratta del primo investimento in Europa della famiglia reale marocchina, attraverso la holding Al Mada che fa capo al re Mohammed VI, in passato conosciuta come Société Nationale d’Investissement, forte di asset per 15 miliardi di dollari. Il quasi mezzo miliardo di euro investiti dal fondo sovrano è basato sul valore complessivo del gruppo Nutkao.

L’acquisizione è avvenuta attraverso Teralys, veicolo degli investimenti agroalimentari della holding che ha già investito in Patisen, gruppo senegalese anch’esso attivo nelle creme spalmabili, anche a base di noccioline e burro d’arachidi.

L’interesse verso il marchio piemontese, che apparteneva al fondo White Bridge Investment, da parte della famiglia reale marocchina deriva dall’importanza strategica del Nord e Centro Africa come uno dei principali produttori di fave di cacao.

Nutkao cugina e rivale di Nutella? Ecco perché

Perché Nutkao è cugina di Nutella? Il fondatore è Giuseppe Braida, ex dipendente della… Ferrero. Era il 1982 e c’era un solo impianto: a Catena Rossa di Piobesi d’Alba, nel Cuneese. A guidare il gruppo ora ci sono i figli Davide, Barbara e Monica.

Cugine, Nutkao e Nutella, anche perché la prima produzione avveniva a pochi chilometri da dove è nata la crema Ferrero. Braida, imprenditore di altri tempi (nelle interviste per il prodotto usa sempre il termine femminile: cioccolata) che ha scritto la biografia “Anna e il Cioccolato” Gribaudo Editore, quando è uscito da Ferrero aveva conservato una quota di Nutella vicina al 10%.

Il fatturato del 2023 di Nutkao è pari a 330 milioni di euro proveniente soprattutto dall’estero, Stati Uniti in primis dove recentemente ha avviato partnership con Walmart e altre etichette private. Il margine operativo dovrebbe aumentare da 40 a 45 milioni di euro nell’anno in corso mentre l’Ebitda è di 45 milioni.

Nutkao, storia e un po’ di numeri

Il passaggio a White Bridge è avvenuto nel 2018. Controvalore dell’operazione: 200 milioni di euro a fronte di un fatturato di circa 130 milioni. Così il private equity americano va a incassare più del doppio al termine di un’operazione non ancora ufficiale ma prossima a chiudersi. Un investimento evidentemente considerato maturo per essere incassato ma che potrebbe ancora generare profitto per il veicolo marocchino Teralys.

Nutkao vende in 80 Paesi a oltre 400 clienti, è forte di stabilimenti di produzione anche in Ghana, tra i nove Paesi attivi in Africa nella trasformazione del cacao, e North Carolina (9.000 metri quadri). Dà lavoro a circa 500 persone. La direzione è a Govone duemila anime in provincia di Cuneo, sede costruita nel 2001 e oggetto nel 2018 di un’importante espansione, che l’ha portata agli attuali 15mila metri quadrati di superfici coperte.

Nel portafoglio Nutkao acquisito da Teralys, ci sono anche Boerinneke, secondo marchio di creme spalmabili al cioccolato del Belgio con una distribuzione fortemente radicata nell’Europa settentrionale, e Antichi Sapori Dell’Etna, attiva nella lavorazione del pistacchio, con i suoi prodotti di pasticceria e di ricorrenza e svariati marchi, tra cui Pistì, grande distribuzione, Vincente,  specialista del settore gourmet, Madero Pastry e Madero Quality, che offrono semilavorati per la pasticceria di alta gamma e per l’industria.

Gli advisor

Gli advisor di White Bridge Investment sono Vitale e Houlihan Lokey, assieme agli avvocati di Giovannelli e Associati.

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