Occhi puntati sui conti di Nvidia e pronti a virare su Jackson Hole. E siccome i chip sono già stati protagonisti alla vigilia, la seduta in Europa diventa interlocutoria. Ma positiva per Piazza Affari, seppur di poco. Grazie a un ritorno di acquisti sulle utility, Erg (+3,5%), Hera (+2,5%) e Terna (+2,3%) mica per niente tutti sul podio.
Il Ftse Mib chiude con un guadagno pari a +0,2% a 28.234 punti. Francoforte sale dello 0,15% a 15.728 punti mentre Parigi termina la seduta appena sopra lo zero: +0,08% a 7.247 punti.
Chiude la giornata poco mosso lo spread, 165 punti base, in frazionale calo dai 166 punti del closing di ieri. Scende fortemente il rendimento del Btp a 10 anni, indicato in chiusura al 4,17%.
Grf Ftse Mib by Borsa Italiana
L’impatto dell’indice Pmi in Europa e negli Stati Usa
Sono le utility dunque a sostenere l’indice milanese, appesantito da Unipol, -4% a causa del taglio di rating degli analisti di Kepler, deboli le banche con Mps in flessione del -2,3%. La giornata, partita in rialzo, ha visto poi peggiorare il tono dopo la pubblicazione del dato deludente sui Pmi europei con il settore dei servizi entrato in una fase di contrazione, elemento che potrà pesare sul Pil del terzo trimestre. Sotto le attese anche il Pmi americano, un elemento che conferma che la forza dell’economia Usa sta iniziando a mostrare qualche crepa.
Accelerano invece gli indici a Wall Street, con il tech (+1,5%) e la comunicazione (+2,1%) che trascinano gli altri settori, in attesa della trimestrale di Nvidia, il cui titolo guadagna l’1,9% dopo il record intraday registrato ieri, sulla spinta dell’entusiasmo e delle prospettive sull’intelligenza artificiale.