Scendono i consumi in Italia nel secondo trimestre 2024 nonostante l’inflazione in calo. Ma il packaging si muove. Eccome se si muove. Una decina di operazioni di acquisizioni ed m&a nel primo semestre 2024 certificano un settore che si conferma vivace, per un mercato, quello del nostro Paese, che occupa la seconda piazza per importanza nel vecchio continente dietro la Polonia, con la Francia al 3° posto e la Spagna appena dietro, pronta a insidiare il podio.
“Il mondo del packaging è la porta d’ingresso per osservare la direzione dell’economia” espressione di Ronald K. Risinger, famoso trader americano di materie prime. Il senso è che se il settore degli imballaggi è in buona salute, significa che i consumi sono in crescita e le industrie lavorano, grandi o piccole che siano: bevande, alimenti, cura per la persona, pharma e chimica, solo per citare alcuni ambiti. In caso contrario un basso quantitativo di ordini chiaramente sarebbe un campanello d’allarme per il settore packaging, e quindi anche per i consumi e l’economia in generale.
Come detto, il ruolo del nostro Paese è di primo piano. Per i numeri, per le operazioni recenti che vedremo tra poco, ma anche dalla ricerca. Notizia del 29 maggio scorso, la prima macchina per il packaging guidata dall’intelligenza artificiale è infatti italiana. L’ha realizzata Nordmeccanica, a Piacenza, con un investimento di 2 milioni di euro. L’impianto analizza più di 100 parametri di produzione, si programma da sola e produce imballaggi 100% riciclabili in conformità con la direttiva imballaggi europea (qui potete leggere tutta la storia).
Packaging e sostenibilità, un po’ di numeri
Al 2023 il valore globale è di 1.015 miliardi di dollari, con crescita stimata nel quinquennio 2021-2026 del +4%. Più nello specifico è il cartone il materiale più in crescita: +5%, segue la plastica con il +4%, il metallo con il +3%, infine vetro e fibre (2%). L’Italia è il secondo mercato più grande d’Europa. Le aziende packaging nel vecchio continente sono più di 27.000. La quota di mercato più alta, come anticipato, quella della Polonia, riguarda il 23,5% del mercato. L’Italia è dietro con il 21,3%. Insieme alla Francia, detengono una quota totale del 61,7%. Il settore rappresenta il 2% del nostro Pil e il 3,4% del fatturato del manifatturiero.
C’è poi, e non è affatto secondario, l’aspetto della sostenibilità, focus di un recente report a firma di Emiliano Caradonna, Ceo di Qwarzo, startup del settore. Il documento riporta i seguenti dati Eurostat 2021: l’Ue ha generato 188,7 kg di rifiuti di imballaggio per abitante, 10,8 kg in più per persona rispetto al 2020, l’aumento maggiore in 10 anni, e quasi 32 kg in più rispetto al 2011. Un totale di 84 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio: cartone soprattutto, 40,3%, segue la plastica con il 19% e il vetro con il 18,5%. “I dati sono destinati ad aumentare a causa dell’aumento di acquisti online” aggiunge Caradonna. Il Paese più virtuoso nel riciclo è la Slovenia (50% di quantità riciclata di rifiuti di imballaggio in plastica), con Belgio (49,2%) e Pesi Bassi (48,9%) a completare il podio.
Packaging e sostenibilità sono protagonisti di una decina di operazioni nel primo semestre in Italia che si è appena concluso, raro esempio di mercato consolidato ma ancora in forte espansione e che va di pari passo con una sempre più elevata propensione del consumatore verso un imballaggio “green”: per l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma, il 40% degli italiani pensa di incrementare gli acquisti di prodotti alimentari dotati di packaging sostenibile nei prossimi 12 mesi.
Le operazioni: doppietta Decorluxe
Le prime due del 2024, siamo a febbraio, portano la firma della società di investimento Ethica Global Investments. Tramite Decorluxe, piattaforma guidata dal Ceo Claudio Mottini e risultato dell’aggregazione di Vmc Mottini, Verbar e Plast.Met, si completano due acquisizioni: Aurora e Eurovercos. Obiettivo: consolidarsi come polo di riferimento per le lavorazioni superficiali del packaging per profumeria, cosmetica e wine & spirits.
Aurora è stata fondata nel 1981 dalla famiglia Formenti, sede a Carate Brianza (Mi), e si è affermata nel settore delle decorazioni per packaging dedicato prevalentemente alla cosmetica. Attenta alla sostenibilità dei processi produttivi, ha adottato un approccio green basato su studio della composizione delle materie prime, selezione di inchiostri eco-friendly e smaltimento sostenibile.
Eurovercos, fondata dalla famiglia Locatelli, con sede a Grassobbio in provincia di Bergamo, svolge attività di lavorazione per conto terzi nel settore della verniciatura convenzionale e Uv con applicazione a liquido di colori organici, su vetro e plastica, al servizio dei grandi marchi del settore che richiedono lavorazioni di alta qualità.
La Spagna scommette sull’Italia
Siamo a inizio primavera, è il mese di marzo. La Spagna posa gli occhi sull’Italia e mette a segno due operazioni, a conferma di come la penisola iberica stia investendo risorse importanti sul packaging. Hinojosa, 739 milioni di euro di fatturato nel 2023, acquisisce l’italiana Ms Packaging, gruppo a conduzione familiare con cartiera e scatolificio integrati e una presenza consolidata nel settore food & beverage.
L’operazione segna l’ingresso del gruppo spagnolo nel secondo più importante mercato del settore, l’Italia appunto, e consente a Hinojosa di contare su 24 stabilimenti totali e 2.900 dipendenti tra Spagna, Francia, Portogallo e Italia. Anche in questo caso, il gruppo punta sull’internazionalizzazione come strategia per continuare ad ampliare la propria offerta di imballaggi sostenibili e per anticipare le tendenze del settore.
Non solo Hinojosa. Lo scorso mese di maggio si è mossa anche la multinazionale Saica. Attiva nella fabbricazione di carta e carta da riciclo, la compagnia spagnola ha acquisito una partecipazione di maggioranza del capitale sociale di LIc Packaging, società italiana attiva nella fabbricazione di cartone ondulato, il più importante materiale di imballaggio al mondo per il trasporto.
Private equity al lavoro per il polo del packaging
Sempre a marzo, Green Sustainable Packaging, controllata da Alcedo Sgr, attraverso il Fondo Alcedo V, acquisisce il 100% di Cartotecnica Rigon, da oltre 60 anni attiva nella produzione e commercializzazione di soluzioni di packaging per il settore alimentare, meccanico, cosmetico e farmaceutico. La famiglia Rigon e alcuni soci di riferimento hanno poi reinvestito nel progetto, che vede Marco Scantamburlo nuovo Ceo, acquisendo una quota di minoranza di Gsp.
Il risultato di questa operazione è un fatturato pro-forma di circa 30 milioni di euro per Green Sustainable Packaging, un footprint produttivo di oltre 20.000 mq, un parco macchinari di ultima generazione e un portafoglio prodotti e soluzioni packaging fortemente complementare. Tutte le società del gruppo pongono grande attenzione alla sostenibilità, in particolare la circolarità delle linee di produzione, unitamente all’utilizzo di materiali ecocompatibili, punti di partenza per l’impegno di Alcedo nello sviluppo e consolidamento del business in chiave Esg.
Terza acquisizione in meno di due anni per Alcedo. Anche in questo caso l’obiettivo è la creazione di un polo di realtà eccellenti e complementari nell’ambito del packaging evoluto, dove già figurano Scatolificio Gondola-Triveneto e Firma, entrambe venete e attive nella cartotecnica digitale. Il partner Filippo Nalon ha dichiarato inoltre che sono in fase di analisi ulteriori acquisizioni.
II trimestre, si muovono due grandi player del packaging del lusso
Siamo ancora a maggio, in pieno secondo trimestre. Una realtà specializzata nel packaging sostenibile per l’industria del lusso aggrega 5 aziende italiane leader nel settore: Valtenna, produzione di scatole rigide e astucci; Bulgarelli Production, realizzazione di cartellini e micro-packaging; D’Auria Packaging, produzione di shopping bag; Co.Ri Sacchettificio, sacchetti e copriabiti in tessuto e Brand Label, produzione di etichette in tessuto.
La realtà si chiama Mosaiq Group, a cui va il 100% delle aziende. A sua volta è controllata per il 68% da un consorzio di investitori finanziari guidato da Arca Space Capital, fondo di private equity promosso da Arca Fondi Sgr e da Space Capital Advisors, e per una minoranza rilevante, il 32%, dagli imprenditori che resteranno alla guida delle rispettive società, oltre che nominati consiglieri d’amministrazione in Mosaiq Group, 70 milioni di fatturato e oltre 300 dipendenti. Presidente esecutivo Stefano Lazzari, con oltre trent’anni di esperienza nella gestione di gruppi industriali ed un focus sul settore del packaging, mentre Sebastian Suhl sarà designato Ceo della holding.
Mosaiq non è l’unica a muoversi sul fronte del lusso. A giugno Bartoli entra infatti nel gruppo Isem Packaging Group, che firma la terza acquisizione nel settore negli ultimi tre anni. Bartoli Packaging, storica realtà toscana attiva da oltre 70 anni nella produzione di scatole rigide di lusso per i grandi brand dell’alta moda, si aggiunge a Industrial Pack, acquisita nel 2022, e Sacchettificio Toscano nel 2023. Isem è controllato dal fondo di private equity Peninsula, attivo a livello europeo del packaging secondario di lusso per i settori della profumeria, cosmetica e moda.
Miele… per iniziare il secondo semestre
Il secondo semestre si apre infine con l’operazione di Mindful Capital Partners, che completa così l’acquisizione, tramite la partecipata Selematic, del 100% di Miele, realtà attiva nella produzione di macchine automatizzate per il confezionamento nell’industria alimentare, chimica e farmaceutica. Con sede a Foiano della Chiana (Arezzo), e oltre 50 anni di attività, Miele è player in Italia nella produzione di macchine automatizzate per il packaging primario di prodotti alimentari, chimici e farmaceutici: confezionatrici verticali, inclinate e a ultrasuoni sono i suoi prodotti di punta.
Con l’affiancamento di Miele a Selematic, Mindful contribuisce a realizzare un’azienda leader nel settore dell’imballaggio primario e secondario alimentare e non alimentare. Un neonato hub in grado di fornire linee di confezionamento integrate “one-stop-shop” in un ampio spettro di settori tra cui pasta, cereali e derivati, legumi, snack, IV gamma, frutta secca, caffè, surgelati, pet food.
Il nuovo gruppo raggiungerà così una dimensione di quasi 30 milioni di fatturato (di cui oltre il 50% all’estero) per un Ebitda di oltre 6 milioni di euro, consolidando la propria posizione nel mercato interno e rafforzando la propria vocazione internazionale in Europa, Mea, Latam e Nord America.