Peninsula mette la firma sull’acquisizione di Isem, azienda produttrice di scatole rigide, confezioni e cofanetti di lusso per la profumeria, la cosmetica e lo champagne.
Nel deal, che stando a quanto risulta a questo giornale avrebbe un valore di circa 90 milioni di euro, ha partecipato anche assieme ad Azimut Libera Impresa tramite i due fondi creati in collaborazione con Peninsula e gestiti dall’asset manager.
L’obiettivo del fondo sembra essere quello di creare una piattaforma del packaging di lusso in Italia, Paese che produce il 65% dei cosmetici mondiali in un mercato b2b che però è ancora particolarmente frammentato. Indiscrezioni davano un interesse anche per Dabrazzi Packaging ma, stando a quanto riportano i rumors, l’operazione starebbe stata messa in standby in attesa che si calmino le acque a livello internazionale. Tuttavia l’interesse verso il comparto rimane e l’idea sarebbe anche quella di rafforzare la presenza della società nel comparto wine & spirits, finora coperto solo marginalmente.
Isem
La società, fondata nel 1949 a Vigevano, è stata finora guidata da ex-banker di Banca Arner tra cui Francesco Pintucci, che è e resta amministratore delegato, insieme alle famiglie Galbiati e Stangalino, che rilevarono l’azienda nel 2018 dal fondo Ape. Il gruppo, fra i principali produttori in Europa, comprende anche Grafiche Bramucci, acquisita nel 2018 e anch’essa attiva nel packaging di lusso. La società conta oggi più di 160 dipendenti tra Vigevano e la Francia che lavorano con partner di oltre 40 marchi internazionali tra i quali L’Oreal, Kiko e Shiseido.
Peninsula, oltre ad aver mantenuto l’ad, ha nominato presidente della società Marco Giovannini, già presidente in Guala Closure, professionista con esperienza nel comparto packaging.
Vendita di Kiko
Per Peninsula questa è l’ottava operazione in Italia dopo le acquisizioni di Guala Closure, poi quotata e acquisita da Investindustrial tramite opa, e di Azimut, poi ceduta e quelle di Garofalo Health Care, Isola dei tesori e Kiko.
Proprio su quest’ultima, stando a indiscrezioni, pare che la famiglia fondatrice Percassi sarebbe interessata a rilevare la quota del 33% del capitale acquisito dal fondo nel 2018. L’azienda della cosmetica, creata nel 1997 da Stefano Percassi, figlio di Antonio, nel 2020 aveva registrato una flessione dei ricavi a 193 milioni di euro, rispetto ai 309 milioni del 2019, anche a causa della pandemia, ma nel 2022 sono attesi risultati migliori del pre-covid.
Gli advisor
Nell’operazione Isem, Lincoln International ha affiancato Isem con un team composto da Saverio Rondelli e Riccardo Bariola Bon, mentre lato legale ha lavorato Gatti Pavesi Bianchi Ludovici che ha assistito i venditori con un team guidato dall’equity partner Stefano Valerio con il senior associate Guidomaria Brambilla e con Federico Bovenzi.
Il team di White & Case che ha assistito Peninsula Capital anche in relazione al finanziamento dell’operazione, ha incluso i partner Iacopo Canino, Alessandro Seganfreddo e Bianca Caruso insieme agli associate Alessandro Paccoi, Ioana Gaga, Beatrice Bertuzzi e Lorenzo Suzzi. I partner Veronica Pinotti e Martino Sforza, insieme all’associate Patrizia Pedretti, hanno curato gli aspetti antitrust dell’operazione.
Chiomenti ha assistito Intesa Sanpaolo e Unicredit nel finanziamento dell’operazione, con un team guidato dal managing counsel Riccardo Rossi, che ha compreso il senior associate Girolamo D’Anna e le associate Ludovica Sofia Ruspantini e Gabriella Abbattista.