Dopo giorni di tensione, le borse europee tornano in positivo. A Milano, il Ftse Mib sale a +1,19% con 26.206 punti base, ma anche Francoforte, Parigi e Londra si allineano vicino all’1% (rispettivamente il Dax a +0,87% con 15.064, il Cac a +1,06% con 7.087 e Ftse 100 a +0,60% con 7.449). Lo spread scende del -0,79% sui circa 179 punti base, con il rendimento del Btp decennale pari al 3,89%.
L’argine costruito dalle autorità svizzere ed europee per contenere le ricadute del salvataggio di Credit Suisse e limitare il contagio al settore finanziario sembra infatti reggere, almeno per il momento. L’attenzione ora è rivolta a domani, a quando la Federal Reserve Fed annuncerà la decisione sui tassi di interesse: ci si aspetta che la Fed punterà su un rialzo dei tassi di 25 punti base.
L’agenda macroeconomica
Le immatricolazioni di autovetture nell’Unione europea sono aumentate dell’11,5% su base annua a 802.763 unità nel febbraio 2023, il settimo mese consecutivo di crescita. Tuttavia, ciò è stato in gran parte dovuto alla bassa base di confronto nel 2022, quando è scoppiata la crisi della carenza di semiconduttori. La maggior parte dei mercati dell’Ue ha mostrato una forte crescita, compresi i quattro maggiori, con Spagna e Italia che hanno registrato gli aumenti più significativi (19,2% e 17,4% rispettivamente). Nel frattempo, le immatricolazioni di auto elettriche a batteria nell’Ue hanno continuato a crescere, rappresentando il 12,1% del mercato. Per i primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni di auto nuove in Europa sono aumentate dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 a quasi 1,6 milioni.
Non bene per il Regno Unito, che torna a registrare un deficit di bilancio. L’indebitamento netto del settore pubblico, escluse le banche del settore pubblico nel paese, ha registrato un deficit di 16,7 miliardi di sterline nel mese di febbraio, 9,7 miliardi di sterline in più rispetto a allo stesso mese dell’anno scorso: si tratta del più alto indebitamento di febbraio dall’inizio dei record mensili nel 1993, in gran parte a causa della spesa sostanziale per il sostegno energetico. La spesa totale, infatti, è cresciuta del 14,7% su base annua a 90,1 miliardi di sterline, con una spesa per programmi di sostegno energetico pari a circa 9,3 miliardi di sterline, simile ai mesi precedenti. Nel frattempo, le entrate correnti del governo sono state di 77,8 miliardi di sterline, con un aumento del 6,8% rispetto all’anno scorso.
Piazza Affari, i titoli top e flop
Tra i titoli migliori ci sono proprio le banche, dopo giorni di rosso. Unicredit segna +3,39%, Finecobank +2,76% e Saipem +2,75%. Vendite, anche se non troppo significative, per Inwit -0,35%, Italgas -0,18% e Terna -0,05%.
Materie prime
Il prezzo del petrolio scendono sui 67 dollari al barile circa (come indicato nel grafico sotto), restituendo i guadagni della sessione precedente e rimanendo sotto pressione poiché le recenti turbolenze bancarie, i timori di recessione e i segnali di resilienza dell’offerta russa hanno continuato a pesare sul mercato. Il gas europeo si stabilizza, invece, sui 37,81 euro per megawattora.
Mercato valutario
L’indice del dollaro rimane sui 103,5 punti, oscillando vicino ai livelli più bassi in cinque settimane tra le crescenti aspettative che la Fed adotterà un approccio politico più cauto quando deciderà sui tassi di interesse mercoledì. L’euro si stabilizza sui 1,07 dollari (come indicato nel grafico sotto), poiché la fuga degli investitori verso la sicurezza è leggermente diminuita tra gli sforzi del governo per rafforzare la fiducia nel settore bancario globale.