Al via il piano di rilancio strategico di PittaRosso e Scarpe&Scarpe dopo l’ingresso nel luglio scorso di Rsct Fund (Responsible & Sustainable Corporate Turnaround Fund), gestito da Iqeq con l’advisory esclusiva di Pillarstone, come azionista di controllo di PittaRosso e già azionista di controllo di Scarpe&Scarpe (ne abbiamo parlato qui). Le due aziende, nella loro indipendenza, hanno come obiettivo la crescita e il consolidamento come ruolo di più grande polo della distribuzione calzaturiera in Italia.

Giro d’affari totale di 480 milioni di euro, 15 milioni di scarpe vendute all’anno, 300 punti vendita -per un totale di 340.000mq di superficie. Lo sviluppo territoriale delle due insegne ha già visto importanti investimenti: da segnalare per Scarpe&Scarpe le recenti inaugurazioni di negozi a Roma e Pontedera (PI) oltre al restyling di alcuni punti vendita in Sicilia e Campania; per PittaRosso le riaperture degli store di Cosenza e Viterbo, nuove aperture in tutta la Penisola all’interno dei punti vendita OVS e Upim e l’inaugurazione in questi giorni del punto vendita di Cologno Monzese (MI), negozio che propone un nuovo format commerciale integrando tutte le ultime innovazioni della catena.

In arrivo ottimizzazioni negli acquisti e nella logistica

La gestione sinergica delle due realtà permetterà inoltre significative ottimizzazioni negli acquisti, nella logistica, nei sistemi IT e nella gestione della rete dei punti vendita, con l’obiettivo di raggiungere una migliore efficienza e profittabilità rispetto al potenziale individuale di ognuna delle due società.

Marcello Pace, confermato Ceo di entrambe le aziende commenta: “PittaRosso e Scarpe&Scarpe sono due insegne contraddistinte da un modello distributivo molto simile e sono una piattaforma ideale per tutte le esigenze di acquisto della clientela: la presenza nei principali Centri Commerciali e Retail Park italiani permette di intercettare i grandi flussi dello shopping, mentre i punti vendita Stand Alone sulle principali vie di comunicazione e nei centri città vanno incontro alle esigenze di prossimità”.

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