Opportunità di investimento che integrano al meglio i portafogli tradizioni. Perché resistono alle varie fasi del ciclo grazie al loro livello di “granularità”. Si tratta del private debt, uno dei temi più caldi del 2023 secondo gli esperti del private markets group di Ubp. Se infatti da una parte i titoli dei giornali si sono concentrati soprattutto sui grandi gestori che hanno raccolto ingenti capitali per lanciare strategie di direct lending, dall’altra i segmenti del credito privato sono stati altrettanto dinamici.
Il report curato dagli analisti di Union Bancaire Privee parla chiaro: al di là delle classiche operazioni supportate da sponsor (società partecipate da private equity) che fanno notizia, c’è un’enorme quantità di opportunità di investimento in strategie di prestito specializzate.
Direct lending, siamo a fine ciclo?
Il direct lending potrebbe non essere così interessante come negli ultimi cinque o otto anni, poiché è diventato un segmento estremamente affollato, con operatori di primo piano che si contendono le transazioni, comprimendo i margini e allentando i covenant.
Il cosiddetto “premio di illiquidità” che si può ricavare dal direct lending sta quindi diminuendo, riducendo l’appeal della strategia. Inoltre, nel 2023 sono stati raccolti ingenti capitali per i fondi di direct lending, lasciando un eccesso di oltre 200 miliardi di dollari di dry powder in attesa di essere investita.
In assenza di investimento, questo potrebbe portare a rendimenti insoddisfacenti. La buona notizia è che il private debt comprende tutte le forme di prestito su tutti i tipi di asset e cash flows, offrendo così enormi opportunità di impiegare il capitale in strategie di nicchia e specializzate nel mercato.
Private debt, Ubp: “Abbandonare le strategie Plain Vanilla”
Secondo gli analisti di Ubp guardare oltre il direct lending tradizionale sarà fondamentale per generare rendimenti interessanti ed estrarre premi di rischio de-correlati dai mercati del debito privato. Sebbene sia vero in una certa misura anche per altre strategie, il private debt offre un livello di granularità ineguagliabile che consente agli investitori di costruire un’esposizione diversificata dal punto di vista della strategia, ma anche della tipologia di rischio. Inoltre consente agli investitori di creare un’esposizione a strategie che possono essere strettamente o vagamente correlate al ciclo economico.
Le soluzioni di capitale ibrido e di finanziamento strutturato rimangono un segmento estremamente interessante dello spazio del private debt. Esse rispondono all’esigenza delle società non sponsorizzate di accedere a forme di finanziamento su misura (di solito una combinazione di debito e equity). Le dimensioni e la complessità di queste transazioni ne fanno una nicchia interessante per gli investitori più accorti.
Le imprese non sponsorizzate registrano una solida crescita e necessitano di soluzioni di finanziamento su misura. La capacità di servire questo segmento fornendo soluzioni su misura rende il private debt una proposta di investimento interessante per i clienti disposti a guardare oltre i finanziatori tradizionali.
Private debt, ma non solo
La finanza specializzata e asset-based continueranno a beneficiare del ridimensionamento dei prestiti da parte delle banche e dell’impossibilità dei finanziatori tradizionali di sottoscrivere rapidamente flussi di cassa, attività e beni complessi. La trade finance è un esempio lampante: diversi grandi operatori aziendali si sono ritirati dal settore, mentre la domanda continua a crescere grazie al commercio globale.
L’asset based finance si differenzia dal direct lending, in quanto i prestiti sono garantiti da asset concreti anziché da flussi di cassa; i prestiti sono di solito ampiamente sovracollateralizzati, incorporando una forte protezione contro i rischi di ribasso combinata con i rendimenti contrattuali.
Anche i legal asset stanno guadagnando terreno, soprattutto sotto forma di finanziamenti garantiti da un portafoglio di outcome. Infine, sebbene si tratti di una forma ibrida tra debito ed equity, i prestiti non performanti e in sofferenza (Npl) offrono interessanti opportunità di investimento. Il ciclo degli Npl in Europa sta volgendo al termine ed è ora possibile acquistare portafogli da servicer e operatori che stanno uscendo dal mercato.