Rcs MediaGroup ribadisce che non è necessario effettuare alcun accantonamento di bilancio per la richiesta di risarcimento dei danni di Blackstone per la mancata vendita del palazzo di via Solferino, storica sede delle testate del gruppo editoriale.

Inoltre, Rcs rivela che il presidente del gruppo e azionista di maggioranza, Urbano Cairo (nella foto di copertina), non risponderà personalmente se il gruppo dovesse soccombere nella contesa giudiziaria, avendo agito come legale rappresentante.

La richiesta di Consob

Le precisazioni di Rcs sono contenute in un’informativa al mercato ai sensi dell’articolo 114, comma 5, del Tuf, rispondendo a una richiesta di Consob datata 10 agosto. La commissione presieduta da Paolo Savona, infatti, non ha ritenuto esaustiva sul punto la relazione alla semestrale.

Il nodo è quanto indica il principio contabile IAS 37 “Accantonamenti, passività e attività potenziali” per rilevare un accantonamento. In particolare, il paragrafo 86 dello IAS 37 recita: “A meno che la probabilità di impiegare qualsiasi risorsa per estinguere l’obbligazione sia remota, l’entità deve evidenziare per ciascuna classe di passività potenziale alla data di chiusura dell’esercizio una breve descrizione della natura della passività potenziale e, laddove fattibile: a) una stima dei suoi effetti finanziari, determinati secondo le disposizioni dei paragrafi da 36 a 52; b) una indicazione delle incertezze relative all’ammontare o al momento di sopravvenienza di ciascun esborso; e c) la probabilità di ciascun indennizzo”.

Il contenzioso sul complesso Solferino

Riassunto delle puntate precedenti. Nel 2013 il colosso finanziario Blackstone, che in Italia sul real estate si avvale della consulenza di Kryalos Sgr, acquista il palazzo Solferino. Nel 2018 l’asset viene venduto ad Allianz. Rcs, nel frattempo passata sotto il controllo di Cairo, invia una lettera per contestare il deal, asserendo che nel 2013 Rcs aveva venduto l’immobile in un momento di difficoltà finanziaria, sottoposta a “un ricatto implicito”.

La mossa di Cairo blocca la vendita dell’asset ad Allianz. Ne nasce un contenzioso con Blackstone, che viene risolto – almento temporaneamente – da un arbitrato, che nel maggio scorso ha dato sostanzialmente ragione al gruppo Usa (ma questa è un’interpretazione che viene contestata da Rcs), respingendo la richiesta di risarcimento avanzata da Rcs per la vendita dell’immobile.

Blackstone, forte del lodo arbitrale, si è rivolta al tribunale di New York per chedere, secondo una fonte vicina alla vicenda, un risarcimento di 600 milioni di dollari (300 milioni per la mancata cessione ad Allianz e 300 milioni di indennizzo).

Il giudice Usa, secondo quanto riferito dalla fonte, tra settembre e ottobre si pronuncerà sulla competenza a occuparsi della controversia. Competenza di cui Blacskstone è convinta e che Rcs contesta. Va aggiunto che Rcs ha impugnato i lodi arbitrali il 21 giugno scorso.

Il gruppo editoriale dice di aver raccolto i pareri aggiornati dei legali che l’hanno assistita nell’arbitrato e che la assistono nel giudizio di impugnazione dei lodi, dei legali che la assistono nei contenziosi innanzi la Supreme Court of the State of New York e “dei due professionisti indipendenti, accademici in discipline legali e aziendalistiche, che si sono occupati, inter alia, della corretta rappresentazione in bilancio di tali contenziosi nel rispetto dei principi contabili”.

Sulla base dei pareri acquisiti, Rcs ritiene che “le domande avanzate alla
Supreme Court of the State of New York nei due contenziosi non si possano qualificare come una obbligazione attuale – essendo persino discutibile, a monte, il nesso tra l’evento e la (presunta) obbligazione – e, ai sensi dello IAS 37, configurano una mera passività possibile con probabilità di accadimento (e quindi di impiego di risorse) remota, per la quale non è richiesto lo stanziamento di uno specifico fondo”.

I contenziosi a New York, stando sempre a quanto scrive Rcs, sono “proposti innanzi a un giudice privo di giurisdizione” e “comunque infondati”. La controversia, sostiene il gruppo editoriale, deve risolversi in Italia, con l’impugnazione dei lodi innanzi alla Corte d’Appello di Milano, “essendo basata su serie argomentazioni giuridiche”.

Secondo Rcs, “la quantificazione di tale richiesta di danni appare generica e del
tutto arbitraria” e “non presenterebbe comunque alcuna valenza ai fini della stima di un potenziale esborso ai sensi dello IAS 37”.

Manleva a Cairo

Blackstone ha promosso a New York due procedimenti, il primo nei confronti di Rcs e l’altro in capo a Cairo, chiedendo successivamente di unificarli. Rcs ribadisce che “entrambi i procedimenti sono soggetti alle già menzionate rilevanti eccezioni di carenza di giurisdizione della Corte dello Stato di New York e di infondatezza delle domande attoree”. Di conseguenza, “la eventuale riunione dei due procedimenti ha l’effetto di condurre alla decisione, in un’unica sede processuale davanti al medesimo giudice, delle eccezioni e delle domande rispettivamente sollevate dalle parti, senza effetti sulla posizione sostanziale di ciascuna parte”.

Rcs ha concesso a Cairo una manleva sugli eventuali risarcimenti in quanto il presidente “ha agito e agisce quale legale rappresentante della società, in nome, per conto e nell’interesse della stessa, nonché in esecuzione di una delibera del consiglio di amministrazione”.

Un’eventuale condanna di Cairo non verrebbe coperta dalla polizza Directors & Officers, che “non riguarda la responsabilità della società per gli atti
compiuti dai suoi organi sociali per conto e nell’interesse della stessa, bensì riguarda la responsabilità degli amministratori per gli eventuali atti illeciti da costoro compiuti”.

Insomma, se il giudice di New York riterrà di essere competente sulla vicenda e, successivamente, deciderà in favore di Blackstone, Cairo non sarà personalmente responsabile e l’eventuale risarcimento sarà in capo a Rcs.

Poi, nel caso, toccherà agli azionisti promuovere un’azione di responsabilità. A quel punto, però, considerato che la richiesta di danni supera la capitalizzazione borsistica, il gruppo editoriale potrebbe essere colato a picco.

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