Prima di tutto, la comunicazione ufficiale di RedBird attraverso un portavoce, che segue l’apertura dell’inchiesta della Procura di Milano sul reale passaggio di proprietà del Milan dal Fondo Elliott alla holding che fa capo a Gerry Cardinale, con l’amministratore delegato del club rossonero Giorgio Furlani e il precedente Ceo (2018-2022) Ivan Gazidis sotto indagini.

“RedBird Fund IV e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% di AC Milan; il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani tifosi di lunga data del club. L’idea che RedBird non possieda e non controlli l’AC Milan è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti, compresi quelli che presumibilmente sono alla base dell’indagine.

Quando abbiamo assunto il controllo del Club dopo il closing, Elliott ha fornito un prestito a RedBird con scadenza a tre anni e nessun diritto di voto. Il nostro obiettivo è riportare il Milan ai vertici della Serie A e del calcio europeo – tutto il resto toglie tempo al raggiungimento di questo obiettivo. Non sono in corso discussioni con alcun investitore che potrebbe esercitare un controllo sul club. RedBird è il proprietario di controllo di Ac Milan e tale rimarrà”.

Sui documenti l’atto “Ac Milan Investor Presentation”

Lo aveva in realtà già fatto sapere il giorno delle perquisizioni e della comunicazione dell’indagine in corso, RedBird: “estranei alla vicenda, massima collaborazione all’autorità”. Stavolta, è uscito il comunicato ufficiale.

Intanto però, dalle indagini è emerso un nuovo dettaglio. Ovverosia il coinvolgimento dell’Arabia Saudita nel futuro del club rossonero. Stando ai documenti trovati dagli inquirenti, spunta un atto denominato “Ac Milan Investor Presentation”. Si fa riferimento a un finanziatore inedito e si tratterebbe di Pif, Public Investment Fund, il fondo sovrano arabo già proprietario del Newcastle dal 2021, pronto a entrare nel Milan con il 41,7% delle quote.

Il ruolo di Pif nel club Ac Milan

Il ruolo del fondo risulterebbe fondamentale nell’operazione di acquisto di RedBird da Elliott. Pif infatti si accollerebbe il vendor loan con cui Cardinale aveva ottenuto il prestito del fondo di Paul Singer per finanziare l’operazione.

Con un tasso tra il 7 e l’8%, il gruppo americano aveva prestato a RedBird 550 milioni di euro, quasi la metà del valore totale dell’acquisizione, 1,2 miliardi. Soldi che entro il 2025 diventeranno all’incirca 665 milioni, da restituire a Elliott. Pif, stando ai documenti e alle indagini, si impegnerà a riacquistare 487,6 milioni, più dell’80% del vendor loan, diventando così il secondo azionista del Milan, che passerebbe così a una proprietà araba-statunitense.

 

Lascia un commento

Articolo correlato