Risponde che (ovviamente) non può rispondere. Però la risposta c’è a quella che è l’ultima domanda dell’intervista al Corriere della Sera di Angelo Trocchia, amministratore delegato di Safilo. Tema: l’acquisizione di Marcolin, al centro di diversi rumors nelle ultime settimane.
Prima una breve fotografia delle due aziende. Safilo è stata fondata nel 1939 da Guglielmo Tabacchi a Calalzo in Cadore, vicino Belluno, player del mercato dell’eyewear per design, produzione e distribuzione di occhiali da sole, ma anche caschi, maschere per lo sport e occhiali sportivi. Design studios in tutto il mondo: Padova, Milano, New York, Hong Kong e Portland, filiali dirette in 40 Paesi e un network di oltre 50 partner in altri 70 Paesi, 100.000 punti vendita e quattromila dipendenti. Nel 2023 ha superato il miliardo di euro di fatturato, con Ebitda al 9%.
Marcolin e Safilo, nozze in vista?
Il settore a cui appartiene Marcolin è lo stesso. Origini venete anche in questo caso, la società è nata nel 1961. Disegna e produce occhiali da sole e da vista. Distribuisce i propri prodotti in più di 125 paesi e dispone di una rete globale costituita da 15 filiali in tutto il mondo, situate in Europa, Russia, America, Asia e Australia, accanto ad una importante joint venture in Uae. Ricavi del 2023: più di 550 milioni di euro.
Insomma, sembrano due gruppi fatti l’uno per l’altro. Simili, e quindi in qualche modo competitors, ma complementari al tempo stesso. “Si immagina Safilo con o senza l’acquisizione di Marcolin?” domanda il Corsera. Una bella azienda, risponde Trocchia. La nostra strategia però prosegue indipendentemente, ciò che facciamo vale sia con che senza Marcolin. Un’apertura moderata insomma. Ma pur sempre un’apertura. E anche piuttosto netta.
Parla di strategia, Trocchia. Ed è una strategia ambiziosa. Safilo punta a 1,3 miliardi di fatturato al 2027. Una profittabilità tra il 12% e il 13% e a diventare un’azienda più digitale, aperta e attrattiva per i giovani. Il processo è ancora in corso ed è iniziato nel 2018, anno in cui Trocchia è diventato amministratore delegato e l’azienda era ancora 100% wholesale. Il direct to commerce oggi pesa il 16% sul fatturato e sono in corso investimenti nell’intelligenza artificiale, con 15 giovani da poco assunti tra data analytics e data scientist.
Gli occhiali del futuro
Il Ceo di Safilo delinea gli occhiali del futuro che però sono già sul mercato. Acquistabili solo in Nord America, attraverso un accordo con Amazon e Carrera, si tratta di eyewear che puntano sulla voice technology: tramite comandi vocali diventa possibile telefonare, ascoltare musica, invio di vocali e messaggi di testo, chiaro segnale di come questo prodotto sia rivolto soprattutto ai giovani. Una sorta di rivoluzione per Safilo, iniziata da un momento di crisi con la perdita di licenze importanti (valore 200 milioni di euro) come Fendi, Dior, Givenchy, la cessione di due stabilimenti (e la ricollocazione dei dipendenti).
Sono seguiti investimenti in brand di proprietà come Polaroid, Carrera, Smith, crescita organica ma anche via acquisizioni, vedi Blenders, azienda di San Diego. E un importante accordo di licenza perpetua con l’eyewear di David Beckham, che va ad aggiungersi agli accordi già esistenti con Kate Spade, Tommy Hilfiger e Boss fino al 2030. Safilo è stata anche una delle prime aziende ad aver interrotto la collaborazione con Chiara Ferragni, dopo la vicenda legata ai pandori Balocco.
Reazione del mercato
Safilo a Piazza Affari perde il -1,3% nella seduta odierna in una sessione in generale negativa per l’indice di Milano. Lateralità dalla seconda settimana di maggio per il titolo, che vale 1,19 euro ad azione. Il pattern in formazione, su base giornaliera, è potenzialmente ribassista (engulfing bearish). A rischio rottura la media mobile a 50 periodi che fa da supporto. Nelle ultime 4 settimane Safilo è cresciuta più del 18%, quella che si chiude oggi è la prima ottava negativa dall’ultima di aprile.