Saipem cede le attività di perforazione onshore. In attesa dell’aumento di capitale da 2 miliardi di euro, la società guidata da Francesco Caio ha firmato un accordo vincolante con il gruppo scozzese Kca Deutag (Kcad) per la vendita della totalità delle sue attività di drilling onshore per 550 milioni di dollari cash oltre a una partecipazione del 10% in Kca Deutag dopo l’acquisizione del business.
Le attività di perforazione onshore di Saipem si trovano fuori dall’Italia, in 13 Paesi differenti con particolare focus sul Medio Oriente e sulle Americhe, contano circa 4 mila persone e un portafoglio di 83 impianti di perforazione a terra di proprietà. L’attività di perforazione a terra di Saipem ha registrato ricavi per l’intero anno 2021 pari a 347 milioni di euro e un ebitda adjusted di 82 milioni di euro; si prevede che l’ebitda adjusted del drilling onshore rappresenti circa il 20% dell’ebitda consolidato adjusted di Saipem per l’intero 2022.
L’acquirente
Kca Deutag è un’azienda attiva nel settore delle perforazioni, dell’ingegneria e della tecnologia, che opera sia a terra che a mare. Gestisce circa 110 impianti di perforazione in 20 Paesi ed impiega 8.300 persone. Nell’esercizio 2021 Kcad ha registrato un fatturato consolidato di 1.196 milioni di dollari e un ebitda adjusted di 237 milioni di dollari. L’indebitamento netto consolidato alla fine del 2021 era di 396 milioni di dollari.
Polo dell’onshore
“L’aggiunta delle attività drilling onshore di Saipem in Kcad, che è già tra i più rinomati operatori internazionali di perforazione, porterà ulteriori opportunità di creazione di valore grazie alle sinergie operative e all’esperienza portata da Saipem; a sua volta, Saipem potrà trarre beneficio dalla sua partecipazione di minoranza nell’entità così potenziata”, spiega il gruppo in una nota. Inoltre, “l’operazione rappresenta per Saipem un ulteriore passo verso un modello di business più focalizzato e resiliente, basato sui trend di crescita dei propri mercati di riferimento, concentrando gli sforzi nel settore delle trivellazioni offshore e sostenendo al contempo il raggiungimento degli obiettivi di struttura di capitale e di liquidità”, aggiunge la società. I proventi della transazione miglioreranno la liquidità di Saipem, riducendo l’indebitamento netto e sostenendo la realizzazione del suo piano industriale 2022-2025.
L’acquisizione, spiega a sua volta Kca Deutag, guidata dal ceo Joseph Elkhoury, creerà un polo dell’onshore drilling con oltre 1,6 miliardi di dollari di ricavi e un portafoglio ordini di 7,2 miliardi di dollari.
Il corrispettivo finale è soggetto ai consueti aggiustamenti di chiusura. Il closing, soggetto al completamento dello scorporo del business drilling onshore dal gruppo Saipem, al completamento dell’aumento di capitale di Saipem e alle condizioni e approvazioni consuete, è previsto entro il 31 ottobre 2022 per le attività in Medio Oriente ed entro il 31 marzo 2023 per le Americhe.
Gli advisor
Nell’ambito dell’operazione, Saipem è assistita da Jp Morgan e Lazard. Mentre Barclays e Houlihan Lokey hanno operato rispettivamente come financial e debt advisor per Kca Deutag.
Per Lazard hanno lavorato l’head of Italy Marco Samaja (foto), Paolo Dell’Orletta; Francesco Berri, Mattia Battilocchio, Luigi Rebecchini e Fabio Nebuloni.
Barclays ha agito con Michele Laoreti, Davide Supino e Pierfrancesco Sebastiani.