L’inflazione come un mostro dalle molte teste. Per abbatterla serve un forte impegno politico per evitare depressione e squilibri sociali. È  il cuore della relazione del presidente della Consob, Paolo Savona (in foto), in occasione dell’incontro annuale con il mercato finanziario. “Il fatto che i tassi dell’interesse reali siano rimasti sempre negativi conferma che sarà il risparmio finanziario a subire il maggior costo del degrado monetario”.

Savona, contro l’inflazione la politica non ha un Eracle

“L’inflazione è come un’Idra dalle molte teste; se una viene tagliata e cauterizzata, agiscono le altre. Se crescono i prezzi al consumo e si sterilizza l’eccesso di moneta, non si può impedire che l’aumento si trasferisca ai salari; se si riesce a calmierare il costo del lavoro, ma crescono i prezzi delle materie prime, l’Idra non cessa di operare. La politica non dispone di un Eracle, il gigante mitologico che affrontò l’Idra, né di uno Iolao, che cauterizzava con il fuoco le teste tagliate per impedire che ricrescessero”, ha detto Savona. Una elevata inflazione “crea i presupposti anche per una deformazione della democrazia e l’emersione di forme di violenza sociale che danneggerebbero tutti”.

A fronte di questo scenario la ricetta proposta è quella di “abbattere l’inflazione senza creare depressione e squilibri sociali”, un compito “assai arduo, che richiede un forte impegno politico nello scegliere un livello accettabile di equità distributiva, che trovi consenso nei cittadini e possa continuare a poggiare sulla capacità del mondo produttivo”.

Il risparmio italiano ha tenuto

Un passaggio della relazione Savona la dedica al risparmio degli italiani che, sostiene, “nel 2022 ha continuato a mostrare una buona capacità di tenuta, anche se la propensione è calata a seguito del riemergere dell’inflazione”.

Il vero scoglio è l’elevatezza del “debito di Stato” italiano rispetto al Pil. In questo contesto Savona evidenzia l’assenza “di un meccanismo di sostegno di ultima istanza caratterizzato da certezza degli interventi per contrastare gli attacchi speculativi, come testimonia la netta riduzione dello spread tra rendimenti Btp-Bund registrata dopo la decisione della Bce nel 2012 di intervenire in acquisto sui titoli pubblici. Invece di perseguire una riduzione del debito pubblico, che avrebbe effetti certamente deflazionistici, è importante e urgente un rapido ritorno a un avanzo primario del bilancio statale, accompagnato da un andamento del nuovo indebitamento proporzionato all’andamento della crescita del Pil e del risparmio privato che lo deve accogliere”.

Savona, euro digitale per evitare la fuga dai depositi bancari

Una parte della relazione è stata dedicata al tema delle monete digitali. In particolare il presidente ritiene che “la creazione di forme nuove di moneta ufficiale- denominate digitali – se opportunamente regolate – consentirebbero di escludere l’uso monetario legale delle cryptocurrency.  La conseguenza dell’introduzione e della diffusione di monete ufficiali a registro veramente decentrato, come la blockchain dei bitcoin, sarebbe di demonetizzare i depositi bancari e indirizzare l’operatività delle banche nell’alveo della gestione del risparmio, senza però privarle della possibilità di continuare le loro prestazioni nel sistema dei pagamenti in regime di concorrenza”.

Ciò determinerebbe benefici sia nelle scelte di politiche monetarie, “perché stabilirebbero una più diretta trasmissione dei loro effetti all’economia reale”, sia nelle gestioni delle banche che, “liberatesi dell’assillo di una possibile fuga di depositi, potrebbero governare meglio l’equilibrio tra le scadenze dei loro passivi e attivi, la cui alterazione è la causa principale di molte crisi bancarie e fonte di rischi sistemici. Inoltre, si alleggerirebbe il vincolo che grava sulle scelte monetarie volte a prevenire gli stati di illiquidità e di insolvenza delle banche, si ridurrebbe l’onere di funzionamento degli schemi di garanzia dei depositi e di risoluzione delle crisi e si eviterebbero discriminazioni tra i possessori di depositi protetti e di ogni altra loro passività priva di garanzia in applicazione delle regole del salvataggio interno”.

Tecnologia, sperimentare i Board advisor

Per accelerare l’uso delle innovazioni tecnologiche in campo finanziario, Savona suggerisce di sperimentare la figura dei Board advisor che si è diffusa nei paesi anglosassoni. “Parteciperebbero ai consigli di amministrazione senza diritto di voto per suggerire quale scegliere tra le numerose offerte di applicazione delle tecniche innovative”. Il presidente sposa la proposta che le banche centrali “dovrebbero fornire la necessaria infrastruttura tecnologica, curandone la sicurezza da attacchi esterni e mettendola a disposizione delle istituzioni che ne hanno necessità, secondo regole chiare e trasparenti da stabilire”.

“Moneta, banche e mercati dei capitali”, ha detto Savona, “sono sospinti nella stessa direzione dalla forza della tecnologia, che già svolge un ruolo importante nello sviluppo reale e nella stabilità sociale. Diventa perciò urgente riconsiderare come riallineare oneri e regolamentazioni, anche fiscali, tra le diverse forme di investimento del risparmio, sanando distorsioni stratificatesi nel tempo e contrastando l’iniquità distributiva che essi determinano”.

Sostegno alla competitività attraverso il rafforzamento di Borsa

Infine Savona ha sollecitato il rafforzamento della Borsa al fine di mantenere un buon livello di competitività internazionale.

“Il commercio mondiale”, ha concluso, “patisce le conseguenze di questa inversione geopolitica e, con esso, patiscono le esportazioni italiane; esse avevano retto al peso della crisi economico-finanziaria globale del 2008, consentendo nell’ultimo decennio di raggiungere risultati eccellenti. Questo buon andamento ha avuto interruzione nel 2022 a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, che ha inciso negativamente per circa il 5% sul saldo della nostra bilancia con l’estero. Se, come sembra dai primi risultati del 2023, questo onere è destinato a ridursi, riemergerà in tutta evidenza la capacità delle imprese italiane di preservare il buon livello raggiunto di competitività internazionale, dovuto soprattutto all’avere individuato i propri punti di forza nelle innovazioni tecnologiche e nella capacità di soddisfare le preferenze mostrate dalla clientela. Un contributo positivo a questa loro abilità può provenire da un rafforzamento del mercato dei capitali, principalmente della Borsa di Milano, obiettivo già entrato nell’agenda della nostra politica economica.

 

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