E’ il primo progetto a introdurre in Italia un modello di investimento professionale in search fund, asset class che ha già trovato ampio successo negli Stati Uniti e che si sta rapidamente espandendo in Europa. Fondato da Enrico Arietti e Riccardo Triolo nel dicembre 2020, si chiama Search Fund Club e da allora ha investito in oltre 50 search funds, completando 20 investimenti in piccole e medie imprese, distribuite in 8 diversi Paesi.

L’obiettivo? Raggiungere 50 investimenti in Pmi entro i prossimi 24 mesi. Erano 10 già nel primo trimestre 2021. Ad aprile 2022 è stato allocato tutto il capitale raccolto mentre l’anno dopo è stato lanciato il secondo veicolo di investimento avvenuto l’anno successivo.

Che cos’è il search fund, i dettagli

Per search fund s’intende un veicolo di investimento tramite cui il promotore – anche detto searcher – raccoglie capitali da investitori per identificare e acquisire una singola Pmi, con l’obiettivo di gestirla e farla crescere. Gli investitori, come Search Fund Club, svolgono un ruolo attivo, collaborando strettamente con i searcher sia nella fase di ricerca sia nella gestione delle partecipazioni acquisite.

Il processo di investimento si sviluppa in diverse fasi: dopo aver raccolto il capitale iniziale necessario a finanziare la fase di ricerca, i searcher si dedicano all’individuazione dell’azienda target, un’attività che può durare da uno a ventiquattro mesi. Una volta individuata e acquisita l’azienda, il searcher ne diviene amministratore delegato e, con il supporto degli investitori, mette in atto un piano di crescita che lo porterà a sviluppare l’azienda, migliorandone la gestione operativa e non solo, con l’obiettivo di portarla alla fase di exit, in cui l’azienda viene venduta e i profitti vengono distribuiti agli investitori.

Si tratta di un modello già consolidato negli Stati Uniti, ma in Europa, grazie alla maggiore densità di PMI e a un mercato in continua espansione, sta dimostrando di essere promettente e una valida alternativa al private equity, con un grande potenziale di crescita.

Riccardo Triolo

Un focus su Pmi ad alto potenziale

La forza del modello “Club” risiede nella sua struttura flessibile: i soci hanno l’autonomia di scegliere le operazioni su cui investire, ottimizzando l’impiego del capitale e riducendo al minimo i costi fissi. Un altro punto di forza è la sua struttura snella, composta da un team di manager e imprenditori che sono anche investitori (come Riccardo Triolo, ex searcher). Questo permette di minimizzare i rischi, in quanto le operazioni con ritorno negativo sono un’eccezione, grazie alla meticolosa selezione delle aziende target, all’accurata valutazione iniziale e alla partecipazione attiva anche nelle fasi successive dei vari progetti.

I search fund cercano aziende sane operanti in settori di nicchia o in crescita, con solide basi finanziarie e un potenziale di sviluppo significativo. Tipicamente queste imprese presentano ricavi annui tra 5 e 20 milioni ed Ebitda tra 1 e 4 milioni, con una forte e consolidata capacità di generazione di cassa. Nonostante le performance positive, tali aziende non sempre riescono a valorizzare pienamente le opportunità di crescita a causa di una gestione poco dinamica. È in questo contesto che i searcher intervengono, implementando nuove strategie per guidare l’azienda verso una crescita significativa, organica e non.

“La nostra struttura operativa si distingue per la sua efficienza -commentano Enrico Arietti e Riccardo Triolo-. Operiamo principalmente in modalità remota, con un team interno che gestisce l’intero processo, dalla ricerca di nuovi search fund alla relazione con i soci. Inoltre, possiamo contare su un network di advisor internazionali che promuovono la crescita del Club e supportano i searcher nella ricerca delle migliori opportunità”.

Lascia un commento

Articolo correlato