L’azione di semplificazione da parte di Consob nelle tre aree – riduzione dei tempi per l’iter di approvazione dei prospetti,
mantenimento dell’istituto del pre-filing, facoltà di utilizzo dell lingua inglese – è un passaggio importante della fase di rielaborazione delle norme per ridurre formalità, tempi e costi per gli emittenti, in definitiva per incrementare l’attrattività del mercato dei capitali in Italia; a questo si aggiunge la revisione delle regole di accesso al mercato annunciate da Borsa Italiana che dovranno ora essere approvate da Consob stessa.

Va qui evidenziato il rilievo e la profondità del Libro Verde del Mef sulla competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita quale fattore per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Il Libro Verde oggetto di un tavolo di lavoro e consultazione con l'”industria” ha identificato aspetti e questioni molto importanti – tra cui le misure di miglioramento del processo di listing e di efficientamento in particolare per le pmi dell’accesso e permanenza nei mercati, anche con riferimento al “gold plating” (stratificazione di formalità regolamentari e oneri connessi superiori a quello minimo identificato dalla normativa europea ); la revisione delle norme relative alle azioni a voto plurimo e a voto maggiorato intervenendo sul fattore moltiplicatore; il miglioramento dell’accesso degli investitori ai mercati dei capitali; uno sviluppo deciso della copertura della ricerca in particolare per le pmi al fine promuovere l’ “equity story” e mantenere la visibilità dell’emittente.

Tuttavia molti aspetti necessitano di un intervento legislativo e di una revisione dello stesso Tuf che allo stato non è attuale data la crisi politica in atto, frustrando le aspettative anche temporali e il lavoro fin qui svolto.

Elevando lo sguardo dalla nostra realtà siamo di fronte a una competizione internazionale tra piazze finanziarie e mercati dei
capitali per attrarre con modalità flessibili e norme “issuer friendly” il maggior numero di aziende in quotazione o per garantirne la permanenza in condizioni competitive.

I casi Exor e Tod’s anche se diversi sono emblematici per il rischio di impoverimento del mercato: il primo è legato a ragioni di coerenza tra sede legale e sede di quotazione e quindi di sistema normativo generalmente più attraente; il secondo riguarda piuttosto altri aspetti significativi quale il ruolo e le strategie degli investitori professionali\istituzionali nei confronti delle aziende mid-market poco valorizzate.

In un contesto in cui i capitali sono globali e si muovono conseguentemente siamo di fronte a sfide che presentano rischi e
opportunità con un ventaglio di opzioni alternative e soluzioni a beneficio di aziende ma anche di investitori e clienti.

 

L’autore

Franco Gaudenti è Presidente-CEO di EnVent Capital Markets

Lascia un commento

Related Post