Ferrovie dello Stato Italiane ha emesso il suo sesto green bond, per un valore nominale di 1,1 miliardi di euro con scadenza aprile 2027 e quotato sul mercato regolamentato irlandese.
L’emissione sarà dedicata al finanziamento degli Eligible Green Projects secondo quanto previsto dal Green Bond Framework di Fs, aggiornato lo scorso giugno. In particolare, i proventi consentiranno di finanziare sia l’acquisto di nuovi treni che le spese destinate alla manutenzione del materiale rotabile di Trenitalia, nonché – per la prima volta – gli investimenti per il completamento della rete alta velocità Torino-Milano-Napoli di Rfi.
Green bond Fs, domanda superiore ai 2,1 miliardi di euro
La cedola è stata fissata al 3,75% con spread finale di 158,5 punti base sopra il tasso mid-swap di riferimento. La domanda del mercato è stata superiore ai 2,1 miliardi di euro e ha interessato più di 150 ordini dagli investitori, con una forte domanda dall’estero e un’ampia presenza di investitori Esg. Ciò ha permesso di chiudere l’operazione con la size più elevata di sempre per un titolo Emtn di Ferrovie dello Stato Italiane.
Le banche
Nel contesto dell’emissione, Banca Akros, Barclays, Bnp Paribas, Credit Agricole Cib, Goldman Sachs International, Hsbc, Imi-Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley e Unicredit hanno agito in qualità di joint bookrunners.
Gli advisor
Dentons ha seguito Fs con un team guidato dalla partner Annalisa Feliciani e composto dall’associate Matteo Mosca e dal trainee Edoado Zeppilli, nonché dalla partner Roberta Moscaroli e dall’associate Mariateresa Soave Carparelli per gli aspetti fiscali.
Clifford Chance ha assistito le banche con un team guidato dai partner Filippo Emanuele e Gioacchino Foti, coadiuvati dai senior associate Jonathan Astbury e Francesco Napoli e dall’associate Nicole Paccara. I profili fiscali sono stati seguiti dal partner Carlo Galli, dal senior associate Roberto Ingrassia e dall’associate Luca Gualtieri.