Il gruppo Msc, guidato dalle famiglia Aponte, ha sottoscritto un aumento di capitale del gruppo Moby, di proprietà della famiglia Onorato. Questo è finalizzato al pagamento del debito contratto dalla stessa Moby e dalla controllata Compagnia Italiana di Navigazione – Cin a Tirrenia, società in amministrazione straordinaria.

Secondo quanto riportato da Milano Finanza, l’operazione avrebbe un valore di 80 milioni di euro e porterebbe Msc a detenere il 25% di Moby.

Ma manca ancora l’accordo Moby-Cin Tirrenia

La notizia è arrivata pochi giorni prima del 31 marzo, data stabilita dal Tribunale Fallimentare di Milano per il deposito dell’accordo tra Moby e Tirrenia, principale creditore di Cin.

A oggi, tuttavia, l’accordo tra le parti ancora manca e resta così in bilico il destino della compagnia della famiglia Onorato e dei suoi lavoratori. Secondo Il Fatto Quotidiano l’unico punto fermo della trattiva è al momento l’accettazione da parte dei commissari di Tirrenia della riduzione del debito di Cin da 180 milioni a 144 milioni. Questi sarebbero da rimborsare in quattro anni, con un’ultima rata del valore di 101 milioni di euro.

La reazione delle borse

Nonostante l’incertezza su una soluzione della vicenda, l’annuncio dell’operazione con Msc è stato ben accolto dalle borse. Il valore delle obbligazioni Moby, quotate al Luxembourg Stock Exchange, è passato da 58 a 70 centesimi.

Ricordiamo che, tra i principali possessori delle obbligazioni della compagnia di shipping, figurano i fondi Soundpoint Capital, Cheyenne Capitale e York Capital.

Il coinvolgimento di Grillo

Nei mesi scorsi il caso del salvataggio di Moby aveva coinvolto anche la politica italiana. Il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo era stato infatti indagato per traffico di influenze illecite dalla procura di Milano. Questo riguardava un ingente contratto pubblicitario che la compagnia di navigazione avrebbe firmato col blog dei pentastellati.

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