Il gruppo agroalimentare Orsero, guidato dalla ceo Raffaella Orsero (nella foto), ha sottoscritto due importanti accordi di esclusiva per l’acquisizione di sue società francesi. Si tratta di Blampin, di cui verrà comprato l’80% del capitale, e di Capexo, di cui la società italiana si aggiudicherà il 100%.

Blampin è una holding operativa a capo di un gruppo focalizzato nella distribuzione all’ingrosso in Francia di frutta e verdura fresca d’alta gamma. Capexo, invece, è un operatore specializzato nell’importazione e commercializzazione, sempre in Francia, di un ampio paniere di frutta e verdura esotica, con il marchio Lilot Fruits.

Raffaella Orsero, CEO del Gruppo Orsero, e Matteo Colombini, CFO e co-CEO del Gruppo Orsero
Raffaella Orsero, Ceo del Gruppo Orsero, e Matteo Colombini, Cfo e co-Ceo del Gruppo Orsero

Blampin, un deal da 40 milioni di euro

A vendere l’80% di Blampin sono le famiglie Blampin e Colin, per un corrispettivo pari a 32 milioni di euro. È previsto altresì un importo a titolo di earn-out fino a 8 milioni di euro, suddivisi in quattro tranche annuali di pari ammontare, legato al raggiungimento di obiettivi di redditività.

L’accordo prevede un’opzione di put&call per la quota del capitale sociale rimanente in capo ai venditori alla data del closing, pari a circa 13,4%, da esercitarsi a partire dal 1/1/2027 fino al 31/12/2028. Il restante 6,6% della target, invece, resterà nelle mani di un gruppo di manager di Blampin Groupe.

Si prevede che, al verificarsi delle condizioni previste, il closing dell’operazione possa avere esecuzione nel corso dell’ultimo trimestre 2022.
All’esito dell’acquisizione, la famiglia Blampin, oltre a conservare una quota di minoranza del capitale della società, manterrà deleghe operative e alcuni incarichi direttivi. In particolare, Stéphane Blampin continuerà a rivestire l’attuale incarico di presidente dell’azienda.

Blampin Group, con la sua presenza diretta nei principali mercati generali all’ingrosso grazie a dodici piattaforme di vendita, potrà consentire al gruppo Orsero di posizionarsi in un canale di vendita importante e di realizzare un’ulteriore diversificazione merceologica a favore della frutta di alta gamma.

Vale invece 44,6 milioni l’acquisizione di Capexo

I venditori di Capexo, invece, sono li attuali azionisti titolari dell’intero capitale sociale, ossia Vincent Soler e Jean Luc Maury. Il corrispettivo dell’acquisizione è pari a complessivi circa 44,6 milioni di euro. Di questi 33 milioni da corrispondersi alla data del closing e circa 11,6 milioni saranno da corrispondersi a titolo di earn-out, in tre tranche annuali di pari ammontare, subordinate al raggiungimento di obiettivi di redditività, fissati per i prossimi tre esercizi.

L’accordo sottoscritto prevede il mantenimento delle deleghe operative per la gestione corrente della società in capo agli attuali soci di Capexo, i quali continueranno altresì a rivestire le cariche di presidente e direttore generale, per un periodo di tre anni (con opzione per ulteriori due), nonché un patto di non concorrenza.

L’acquisizione di Capexo potrà consentire al gruppo Orsero di ampliare l’offerta del portafoglio-prodotti, ribilanciando il mix merceologico commercializzato in Francia. Il segmento dei frutti esotici è in forte crescita ed è caratterizzato da prezzi superiori alla media e alta profittabilità.

Orsero a +1,8% in Borsa durante la mattinata

Si ricorda che il gruppo Orsero è quotato in Borsa a Piazza Affari sul segmento Euronext Star Milan. In seguito all’annuncio della doppia acquisizione in Francia, il titolo della società questa mattina è in rialzo di 1,8 punti percentuali.


Fonte: Borsa Italiana

Gli advisor

Orsero è stata assistita nell’acquisizione di Capexo da Deloitte Société d’Avocats per le attività di due diligence legale e da Deloitte Legal Italia col partner Paolo Terrile e col senior associate Luca Rapetti Castiglione, nella negoziazione dei testi contrattuali.

Gatti Pavesi Bianchi Ludovici ha assistito Orsero relativamente alla negoziazione dei testi contrattuali con la junior partner Amélie Gillet, insieme allo studio francese Viguié Schmidt & Associés, con un team guidato dal partner David Scemla, il quale ha altresì prestato assistenza per le notifiche antitrust e investimenti esteri.

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