La startup deep-tech Sinergy Flow, appartenente alla community di PoliHub e che sviluppa batterie innovative per la transizione energetica, ha concluso un round di investimento seed da 1,8 milioni di euro. A guidare l’operazione è stato il gestore di venture capital italo-francese 360 Capital che ha investito tramite i fondi Poli360, in partnership con il Politecnico di Milano e con A+360, fondo dedicato all’energy transition in collaborazione con A2a.

Al round ha partecipato anche Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Sostenibilità nato su iniziativa di Cdp Venture Capital Sgr attraverso il Fondo Technology Transfer.

Come spiegato in una nota stampa, con i capitali ottenuti la startup guidata dalla ceo e founder Alessandra Accogli (nella foto) intende ampliare il suo team e porterà avanti le attività di ricerca e sviluppo, validando la tecnologia in ambiente rilevante, scalando il dispositivo e preparandosi per la produzione massiva nei prossimi anni.

Sinergy Flow e la scommessa sul settore dell’accumulo stazionario

Sinergy Flow mira a rivoluzionare il settore dell’accumulo stazionario attraverso lo sviluppo di una batteria a celle di flusso sostenibile, a basso costo e ad alta efficienza, in grado di immagazzinare elettricità per oltre 20 ore.

Più nel dettaglio, lo sfruttamento di materiali poco costosi e abbondanti, come lo zolfo (sottoprodotto dell’industria petrolchimica), ha consentito di arrivare ad avere un costo estremamente inferiore rispetto alle soluzioni disponibili sul mercato.

Sinergy Flow team
Il team di Synergy Flow, da sinistra: il Coo Matteo Salerno, la Ceo Alessandra Accogli e il Cto Gabriele Panzeri

I dispositivi di accumulo e la loro centralità nel progetto zero emissioni

La produzione di energia è oggi uno dei principali responsabili delle emissioni in atmosfera, essendo in gran parte basata sui combustibili fossili. Nell’Unione Europea vengono infatti consumati più di 10300 TWh all’anno, e, secondo l’Eurostat, solo l’11,8% deriva da fonti rinnovabili.

Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è quindi necessario rimodellare la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di energia elettrica. Infatti, nonostante le rinnovabili siano consolidate, competitive e scalabili, la loro penetrazione è ancora limitata da un ecosistema energetico inadeguato. Ciò è dovuto principalmente alla mancanza di sistemi di supporto, come i dispositivi di accumulo, che agiscano sullo squilibrio tra la produzione intermittente e la domanda di energia. Difatti, la possibilità di immagazzinare energia su base multi-giornaliera, il cosiddetto accumulo di energia di lunga durata (Ldes), è requisito necessario per decarbonizzare la rete elettrica, promuovendo la penetrazione delle rinnovabili e rendendo possibile un sistema energetico a zero emissioni.

Gli advisor

Nell’operazione Sinergy Flow è stata assistita dallo studio legale Orrick, con il team composto dagli avvocati Alessandro Vittoria e Pietro Fazzini. 360 Capital Partners è stata assistita dallo studio Giovannelli e Associati con un team coordinato dal partner Gianvittorio Giroletti Angeli e composto dalla senior associate Paola Cairoli e dall’associate Camilla Lanzafame per gli aspetti corporate e dallo studio Perani & Partners per gli aspetti Ip.

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