Snam ha collocato il quarto transition bond per un ammontare di 500 milioni di euro.
I proventi, si legge in un comunicato del gruppo guidato da Marco Alverà (nella foto), “verranno utilizzati per finanziare progetti nella transizione energetica, i cosiddetti eligible projects, come definiti nel Transition Bond Framework pubblicato nel giugno 2020.
L’emissione, rivolta agli investitori istituzionali, ha raggiunto un picco di domanda di oltre due volte e mezza l’offerta.
Il titolo, scadenza 30 giugno 2031, paga una cedola annua dello 0,625% e ha un prezzo re-offer di 98,724% (corrispondente ad uno spread di 65 punti base sul mid swap di riferimento).
L’operazione, sottolinea la nota, “è in linea con l’impegno di Snam nella finanza sostenibile quale elemento chiave della strategia, che include gli obiettivi di raggiungere la neutralità carbonica al 2040 e di sviluppare ulteriormente le attività nella transizione energetica”.
Snam considera i transition bond “uno strumento essenziale per accrescere il peso della finanza sostenibile da circa 40% a fine 2020 a oltre il 60% del funding entro il 2024, come delineato nel piano strategico.
Fino a oggi Snam ha raccolto 2,850 miliardi di euro attraverso l’emissione del climate action bond di febbraio 2019 e dei transition bond.
Le banche dell’operazione
Il collocamento è stato organizzato e diretto, in qualità di joint bookrunner, da Barclays, BNPP, CACIB, Goldman Sachs International, IMI-Intesa Sanpaolo, ING, J.P. Morgan, MUFG, SMBC Nikko e UniCredit.