Sperlari si è aggiudicata l’attività di Paluani per 7,6 milioni di euro all’asta organizzata dal Tribunale di Verona, chiusa lo scorso 11 luglio. La base d’asta era di 100mila euro in più rispetto all’offerta depositata dalla stessa Sperlari, azienda dolciaria di Dossobuono (Verona) celebre per i suoi pandori, panettoni e colombe pasquali, riporta Bebeez. Controllata dal 2017 da Katjes International Gmbh, holding di investimento specializzata in caramelle, a sua volta del gruppo tedesco Katjes Group, Sperlari però è stata l’unica a partecipare alla gara bandita dal Tribunale e a fare un’offerta per Paluani.
Il passaggio di proprietà dovrebbe avvenire entro il 1 agosto. Nel dettaglio, saranno di Sperlari Bakery, marchi, stabilimento, licenze e linee produttive per la preparazione dei dolci tipici da ricorrenza.
I 7,6 milioni pagati includono i beni immobili e gli impianti industriali di Dossobuono (circa 3,3 milioni), il magazzino attuale (557 mila euro), gli altri beni dell’azienda (1,48 milioni) e l’avviamento e la profittabilità dell’azienda (2,13 milioni quale valore delle prospettive). Dovrà poi essere aggiunto il corrispettivo per il magazzino campagna natalizia (400 mila euro). Infine l’offerta prevede l‘assorbimento di 48 dipendenti.
La società
Paluani, che lo scorso anno ha celebrato i cento anni dalla nascita, aveva deciso di richiedere il concordato per evitare il fallimento, in seguito le richieste avanzate dai debitori all’entrata in scena di Generalfinance. La società guidata da Massimo Gianolli, specializzata in factoring per aziende in special situation, ha messo a disposizione un plafond da 3 milioni da incrementarsi fino a 10 milioni per sostenere la continuità aziendale.
Nata come pasticceria artigianale nel 1921, la storica azienda dolciaria veronese nel 1968 è passata nelle mani del commercialista Luigi Campedelli, il padre dell’attuale azionista di maggioranza Luca, che rilevò la società dal tribunale fallimentare insieme al socio Gino Cordioli. Negli anni la società è cresciuta: ha chiuso l’anno a giugno 2020 con 53,8 milioni di euro di ricavi (poco meno dei 58,1 milioni del 2019), un ebitda di 1,6 milioni (da 3,45 milioni) e una perdita netta di 1,8 milioni (da un utile netto di 100 mila), a fronte di un debito finanziario netto di 29,6 milioni (da 31,2 milioni).
Il Covid poi ha colpito anche in questo caso riducendo notevolmente le vendite e il fatturato: la società ha chiuso il 2021 (a giugno) con solo 40,4 milioni di euro e una perdita netta di 6,2 milioni. Tra luglio e ottobre 2021 i ricavi netti sono stati poi solo di 2,9 milioni, con una perdita netta di 17,2 milioni. A innescare la crisi della società è stato soprattutto il fallimento del Chievo Verona, di cui Paluani è proprietaria dell’82,2%. La squadra di calcio di serie B è stata esclusa la scorsa estate dalla Lega calcio per inadempimento di 18 milioni di euro di debiti tributari.
Gli advisor
Paluani è stata assistita dallo studio Gianni & Origoni con un team composto dai partner Luca Jeantet, Gabriella Covino e Antonio Auricchio, coadiutavati dalla managing associate Paola Vallino e dal senior associate Riccardo Sirito, nonché dall’avvocato Massimiliano Ratti.
Lo studio Chiomenti ha assistito Sperlari Bakery con un team composto dal partner Antonio Tavella e Luca Liistro e dai senior associate Marco Pensato e Alessandra Lo Muzio per gli aspetti corporate e restructuring e dalla managing counsel Valeria De Lucia per gli aspetti giuslavoristici.
Kpmg Advisory ha operato per conto di Paluani come advisor industriale e finanziario dell’operazione con un team composto dal partner Alessandro Bellia e dal senior manager Enrico Polsini, coadiuvati dai senior consultant Nicolò De Cleva e Jacopo Marostegan, e dalla consultant Giorgia Bonetti.
Per Sperlari Bakery ha operato PriceWater House Coopers con il partner Giuseppe Palermo.