Se il dinamismo nell’ambito startup in Italia non si ferma, un focus di analisi particolare lo merita il settore legale, dove già da diversi anni si parla di legaltech. A livello europeo – e non solo – il settore che vuole applicare la tecnologia al legal, attraverso, ad esempio, l’automazione dei servizi. Un settore che però, in Italia, è ancora poco tracciato. A chiarire il panorama ci sono i dati raccolti ed elaborati da Kopjra e Legal Tech Forum che fanno riferimento ultimi tre anni.
Area di attività
Come spiega StartupItalia, il campione di analisi è il database di aziende censite su Legal Tech Map, una mappa interattiva online contenente varie informazioni tra cui l’area di competenza, l’anno di fondazione, i ricavi operativi. Non solo, si notano anche le aree di attività che vedono in testa la proprietà intellettuale, la blockchain e la legal automation.
Sicuramente è l’attualità – e la nuova legislazione europea – a guidare il focus delle startup legaltech. Se si pensa al fermento avuto con il Gdpr, si potrà immaginare un orizzonte altrettanto dinamico nel prossimo futuro con il framework sull’intelligenza artificiale, la cui proposta è stata recentemente presentata dalla Commissione europea. In fondo alla ricerca si trovano le nuove costituzioni in ambito digital forensics, in netto calo.
Da nord a sud
L’offerta al mercato legale di prodotti non convenzionali si sviluppa in maniera eterogenea nella penisola. Si nota una predominanza di progetti legaltech in Lombardia, Lazio e Trentino-Alto Adige rispetto alle altre regioni italiane. Milano è la provincia con più costituzioni in termini assoluti (16) tra il 2011 ed il 2020.
Non va poi dimenticato che questo censimento comprende 60 progetti che vanno dagli spinoff universitari alle scaleup. In un caso su due si nota che i ricavi sono sotto i 50mila euro seppur vi sia l’offerta di un prodotto digitale tangibile. Invece, sono meno del 5% – e concentrate solo al nord – le scale up, ovvero quelle realtà che hanno un business model scalabile con ricavi che superino il milione di euro.
Una situazione, quella al nord, in generale più dinamica anche dal punto di vista degli acceleratori delle startup non solo in ambito legaltech: quasi l’80% delle startup incubate si trova in Italia settentrionale. In particolare, circa il 51% nelle Regioni del Nord-Ovest. La Lombardia è la regione in cui si è riscontrato il maggior numero di startup incubate (il 30% del totale) seguita dal Veneto (18%) e dal Piemonte (16%). I dati questa volta sono dell’ultimo report sugli incubatori e acceleratori del Politecnico di Torino.
Possibili scenari
La ricerca Ey law survey 2021 – con oltre duemila interviste a general counsel e dirigenti d’azienda, in collaborazione con Harvard Law school – può aiutare a capire gli ambiti in cui c’è maggiore spazio per le consulenze legali e quindi dove le startup legaltech possono espandere i propri orizzonti. Sicuramente i trend in aumento riguardano il risk management, la contrattualistica e la digitalizzazione dei servizi. E nell’orizzonte post-covid capire il mercato – sia online che delle law firm – dove inserirsi risulta fondamentale.
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