Vedute differenti. Emerse nelle ultime settimane. Questa è la versione ufficiale di Stellantis, riferita dal Senior Independent Director, Henri de Castries. Poi ovviamente ci sono le motivazioni. Quelle vere. Trapeleranno probabilmente nei prossimi giorni.
Carlos Tavares ha dato le dimissioni da Ceo del gruppo. Lo ha fatto domenica 1 dicembre. Con effetto immediato. Dimissioni che il Cda ha accettato (leggi qui il comunicato integrale). Il mandato scadeva a inizio 2026. Il Consiglio di amministrazione, guidato da un comitato speciale, avrebbe avuto il tempo di individuare il suo successore entro e non oltre il quarto trimestre 2025. I tempi necessariamente cambieranno.
John Elkann ha commentato le dimissioni di Tavares ringraziandolo “per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di Psa e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore”. Il presidente di Stellantis avrebbe informato personalmente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni.
Il nuovo Ceo entro la prima metà del 2025
Il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente è già in corso, gestito dal Comitato Speciale del Consiglio. Si concluderà entro la prima metà del 2025. Come ha confermato lo stesso Elkann. “Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato Esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo Ceo. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders”.
Nel frattempo, sarà istituito un nuovo Comitato Esecutivo. Il gruppo ha inoltre confermato la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024. A tal proposito il Senior Independent Director di Stellantis, Henri de Castrie ha aggiunto: “Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il Consiglio e il Ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il Ceo alla decisione di oggi”.
Storie tese in Stellantis: trimestre deludente, giù i ricavi, crollo in Borsa
Al di là delle vedute differenti, a pesare come un macigno su Stellantis ci sono i numeri. Trimestrale deludente, ricavi -27% a 33 miliardi. Forte calo delle consegne, taglio della guidance 2024 a fine settembre, ribadita in occasione della presentazione dei conti tra luglio e settembre e proprio in occasione delle dimissioni di Tavares. In borsa il titolo è crollato del -55% negli ultimi otto mesi.
Il mandato di Tavares, classe 1958, portoghese, con alle spalle una carriera in Renault, Nissan e Groupe Psa, di cui è stato Ceo dal 2014, è durato quattro anni circa, iniziato a gennaio 2021 dopo la fusione tra Fiat e la francese Psa Group. Di recente aveva annunciato un rimpasto ai vertici. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati, oltre che dal profit warning, anche dagli stop prolungati alle carrozzerie di Mirafiori e le tensioni con sindacati e governi sui livelli produttivi.
I sindacati: “Momento di svolta”
Non mancano i commenti della politica e dei sindacati. “Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come premio economico dopo la sua disastrosa gestione” ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il segretario generale Fiom-Cgi Michele De Palma scrive su Facebook: “I lavoratori italiani rimangono. Noi vogliamo un piano industriale e occupazionale subito”.
Stesso auspicio del segretario generale Uilm Rocco Palombella: “Il nuovo Ad abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani. Riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso della Maserati”. Per Ferdinando Uliano, segretario generale Fim Cisl, “le dimissioni di Tavares rappresentano un momento di svolta per l’azienda e per il settore automobilistico italiano, ora serve un cambio di passo per il futuro industriale e occupazionale del nostro Paese”.