Nel 2022 la sua retribuzione è stata di 14,9 milioni di euro. Nel 2023 è scesa leggermente, 13,5 milioni. Tuttavia con l’aggiunta di incentivi e voci variabili legate al raggiungimento di specifici obiettivi, ha raggiunto quota 23,5 milioni. Per la buona uscita, l’ormai ex Ceo di Stellantis Carlos Tavares potrebbe intascare invece 100 milioni di euro. Condizionale d’obbligo, visto che trattasi di rumors. Ma tra le fila dei sindacati francesi questa è la cifra che circola, folle, per quanto tenga conto dell’uscita anticipata del manager, visto che il mandato scade nel 2026.

La verità è che bisognerà ragionevolmente aspettare prima di conoscere il valore esatto della buona uscita del manager portoghese. Almeno fino a febbraio, quando sarà publicata la relazione annuale 2024. Tuttavia, come detto, già circolano cifre importanti. Si parla anche di 50 milioni di euro, mentre il quotidiano francese Le Figaro, che ha sentito la società di consulenza People Base Cbm, la buonuscita dovrebbe partire da una base di 2 milioni fino a un massimo di 8 milioni.

Rumors che rimbalzano il giorno della pubblicazione dei dati sull’immatricolazione di auto in Italia, a novembre 124.251 unità, -10,82% sullo stesso mese del 2023, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti. Stellantis, che comprende tra gli altri i marchi Fiat, Jeep, Lancia, Chrysler, Alfa Romeo, Peugeot, Opel, Citroen/Ds, Maserati, ha registrato un calo del -24,87% con una quota di mercato del 24,86% rispetto al 25,15% di ottobre, sulla base di calcoli Reuters.

Buona uscita Tavares, ma non solo. Chi prenderà il suo posto?

Febbraio dunque per la buona uscita di Tavares, che comunque dovrà essere approvata dall’assemblea degli azionisti. La causa delle tensioni che lo hanno spinto a rassegnare le dimissioni da amministratore delegato di Stellantis sono legate ai contrasti con il Cda, convinto del fatto che il manager fosse concentrato sulla ricerca di soluzioni a breve termine, in primis il taglio dei costi, per salvare la propria reputazione, piuttosto che lavorare nell’interesse dell’azienda.

Giugno per il nome del suo successore. I lavori, fa sapere il gruppo, sono a buon punto. E ovviamente si specula anche sul nome del nuovo Ceo.

Secondo una fonte interpellata da Reuters, il consiglio di amministrazione di Stellantis sta prendendo in considerazione due italiani. Il primo è il responsabile delle operazioni in Nord America Antonio Filosa, tra i favoriti assieme al responsabile degli approvvigionamenti Maxime Picat. Favoriti perché candidati interni per la posizione di Ceo, soluzione al momento più gradita dal board. Ma ovviamente ci sono anche candidati esterni. Tra cui Luca De Meo, alla guida di Renault.

stellantis
Antonio Filosa

I candidati di Stellantis: Picat e Filosa, un po’ di bio

Picat è attualmente responsabile degli acquisti e della qualità dei fornitori di Stellantis. Cinquantenne, ingegnere civile francese è entrato a far parte del costruttore Peugeot Psa nel 1998, dove ha ricoperto diverse posizioni, tra cui quella di amministratore delegato della joint venture DongFeng Peugeot Citroen Automobiles (Dpca) in Cina. È stato uno dei giovani manager cresciuti da Carlos Tavares in Psa.

Filosa è stato nominato chief operating officer del mercato chiave nordamericano di Stellantis in ottobre, nell’ambito di un rimpasto ai vertici che ha fatto seguito al profit warning del gruppo. Italiana, è entrato nel gruppo Fiat nel 1999 e ha ricoperto diversi ruoli, soprattutto in America Latina, diventando capo di Fiat Chrysler nella regione dal 2018. Ha poi ricoperto il ruolo di Coo di Stellantis per il Sud America prima di essere nominato responsabile globale del marchio Jeep nel 2023, ruolo che mantiene.

Gli altri candidati: c’è anche Luca De Meo, Ceo di Renault

Jean Philippe Imparato ha 58 anni, figura molto vicina a Tavares, al punto che al Salone dell’Auto di Parigi ha respinto le speculazioni su un suo possibile ruolo di Ceo nel 2026. Ex responsabile dei marchi di Peugeot e Alfa Romeo, A ottobre è stato promosso a Coo della regione Europa allargata di Stellantis. Parla correntemente italiano e dirige anche l’unità (redditizia) di veicoli commerciali Pro One di Stellantis.

Luca De Meo è amministratore delegato di Renault dal 2020. In precedenza ha ricoperto ruoli di primo piano in Fiat Chrysler sotto la guida di Sergio Marchionne e in Volkswagen, dove ha diretto anche il marchio Seat. Italiano anche lui, De Meo, 57 anni, Il suo passaggio a Stellantis potrebbe anche essere parte di un’eventuale fusione con Renault, che negli ultimi mesi è stata al centro di speculazioni di mercato. Renault ha appena rinnovato il suo mandato per altri quattro anni.

Luca De Meo

In lizza c’è Mike Manley, successore di Marchionne in Fca

Doug Ostermann, statunitense, è stato nominato Cfo di Stellantis in ottobre, dopo aver ricoperto diversi ruoli per il gruppo in Cina, tra cui quello di Coo per la regione, dove ha avuto un ruolo chiave nello stringere un ampio accordo di cooperazione con la casa automobilistica locale Leapmotor. Ostermann è entrato in Fca nel 2016 come tesoriere del gruppo.

L’ex amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobile Mike Manley, inglese, succeduto a Sergio Marchionne nel 2018, ha guidato la casa automobilistica italo-americana nella fusione con Psa e ora è a capo del più grande rivenditore di auto statunitense AutoNation Inc.

Manley ha diretto le operazioni di Fca negli Stati Uniti sotto Marchionne e conosce bene i marchi americani di Stellantis, che ha lasciato nel 2021 dopo aver ricoperto per breve tempo il ruolo di responsabile delle Americhe per il gruppo appena creato.

Richard Palmer e Jose Munoz

Palmer, stimato ex direttore finanziario di Stellantis per 15 anni, uscito dal gruppo nel 2023, è stato nominato lunedì consigliere speciale del presidente Elkann e parteciperà al Comitato esecutivo ad interim di nuova creazione.

Munoz, spagnolo di origine e cittadino statunitense, è stato nominato il mese scorso Ceo di Hyundai Motor  dopo aver ricoperto il ruolo di Coo presso la casa automobilistica sudcoreana dal 2019 ed essere stato premiato per le vendite record in Nord America. In precedenza ha lavorato per le case automobilistiche asiatiche Nissan, Toyota e Daewoo, dopo aver iniziato alla Citroen nel 1989.

L’idea di un dirigente del settore tecnologico

Il quotidiano Il Giornale riporta che John Elkann potrebbe anche prendere in considerazione un dirigente del settore tecnologico per il posto di vertice della casa automobilistica italo-francese, anche se la sensazione è che il presidente propende per un candidato interno.

La scelta di un dirigente del settore tecnologico evidenzierebbe la crescente importanza che l’industria automobilistica sta dando al software e alla tecnologia. Non bisogna dimenticare che nel 2021 Elkann ha scelto Benedetto Vigna, un dirigente della Stmicroelectronics, per dirigere la casa automobilistica sportiva Ferrari.

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