Per l’Europa è il giorno chiave dell’inflazione. In mattinata Francia e Italia, poi la Germania nel pomeriggio aspettando il dato dell’Eurozona che uscirà giovedì. Apre le danze Parigi: +5,1% (grafico sotto) il tasso di crescita a maggio, la stima è preliminare. Siamo ai livelli più bassi da aprile 2022 seppur sia ancora più del doppio dell’obiettivo del 2% della Bce. Diversi in questo senso gli interventi dei banchieri centrali previsti in giornata, a partire proprio dal membro francese della banca centrale Francois Villeroy de Galhau. Poi tocca al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, per la relazione annuale sul 2022, infine parlerà anche la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde.

Borse europee negative in avvio

L’Europa si muove negativa in apertura. La questione del tetto del debito Usa rimane il principale market mover e i repubblicani continuano a esprimere insoddisfazione sull’accordo raggiunto tra il presidente Joe Biden e lo speaker della Camera Kevin McCarthy. Inoltre, Tokyo ha chiuso con forti prese di beneficio, -1,4%, dopo i recenti massimi storici, e la Cina ha visto peggiorare il proprio Pmi manifatturiero ai minimi degli ultimi cinque mesi.

Piazza Affari parte con un -0,6% a 26.405 punti per poi accelerare al ribasso fino a oltre il punto percentuale di ribassi. Francoforte scende dello 0,8% a 15.781 punti mentre Parigi segna -0,9%, 7.148 punti. Spread appena sopra i 180 punti base, con il rendimento del Btp decennale ai minimi dall’11 aprile scorso e sotto il 4,1% mentre il Bund oscilla sopra il 2,2%. 


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Storie di borsa: Stm, Leonardo, Juventus, Enel, Unicredit ed Mps

Nessuna blue chip sopra la parità in avvio. Qualche guadagno timido dopo i primi cinque minuti si registrano su Campari e Snam, +0,1% per entrambi i titoli. A guidare le vendite Stmicroelectronics dopo i guadagni della vigilia grazie alle performance di Nvidia a Wall Street, seppur ridimensionati in chiusura (+1,29%), registra subito un rosso pari a -2,3%. Seguono Leonardo e Prysmian, -1,9%, così come Iveco e Pirelli. 

Tra i titoli da seguire c’è Juventus (-1%) dopo il patteggiamento e la sanzione pecuniaria di 718.240 euro con penalizzazione di dieci punti in classifica, aspettando le decisioni dell’Uefa che potrebbe escludere il club dall’Europa per un anno. L’amministratore delegato di Enel (-0,4%) Flavio Cattaneo sta valutando la possibilità di ristrutturare il top management dell’azienda, compresa la sostituzione del direttore finanziario Alberto De Paoli, secondo quanto riportato da Bloomberg NewsStefano De Angelis sarebbe la prima scelta per la carica, mentre De Paoli probabilmente rimarrà in azienda in una posizione manageriale.

Unicredit (-0,7%) sta riducendo la quota delle proprie masse di risparmio gestito riconducibile al gigante francese Amundi, mentre i riflettori rimangono anche su Mps (+1,6% dopo quindici minuti di scambi e un inizio sotto lo zero) dopo che l’ad, Luigi Lovaglio, si è espresso a favore di un terzo polo bancario. Occhio infine a Italgas, -0,3%, dopo l’offerta vincolante per gli asset idrici messi in vendita da Veolia in Campania, Lazio e Sicilia

Wall Street: Nvidia, Tesla, Goldman Sachs e il tetto del debito

Il tetto del debito Usa come detto resta il principale market mover. L’accordo raggiunto verrà votato questa sera al Congresso dopo il via libera in Commissione con 7 voti a favore e 6 contrari (2 dei 9 repubblicani si sono astenuti). Il disegno di legge prevede il congelamento della spesa federale per due anni.

Wall Street dal canto suo si è mossa incerta e ha chiuso a due velocità. Piatto lo S&P 500, negativo il Dow Jones, -0,15% e positivo il Nasdaq: +0,4% sostenuto ancora da Nvidia, produttore dei chip al centro del boom dell’intelligenza artificiale, protagonista di un altro rally dopo che ad apertura di sessione aveva raggiunto una capitalizzazione di mercato di oltre mille miliardi, ha chiuso la seduta, con un aumento del 3,1%. Anche i produttori di chip rivali Intel e Qualcomm hanno chiuso in rialzo, rispettivamente del 3,4% e del 5,1%. Occhio e Tesla, +4,1%, per il produttore di auto elettriche dopo la notizia che la Model Y è risultata l’auto più venduta al mondo nel primo trimestre 2023. 

Occhio infine a Goldman Sachs,  ribasso del -0,3% in chiusura, che sta preparando un altro round di licenziamenti, il terzo in meno di un anno secondo il Wall Street Journal. I licenziamenti interesserebbero meno di 250 posti di lavoro, meno dell’1% dei 45.400 dipendenti della banca alla fine di marzo, e potrebbero arrivare in poche settimane. L’ultima riduzione della forza lavoro arriverebbe dopo che la banca d’affari statunitense ha tagliato alcune centinaia di dipendenti a settembre e poi ha tagliato circa 3.200 posizioni, ovvero il 6% dei dipendenti, a gennaio.

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