Secondo Pornhub, nel giorno del live streaming per il debutto dell’iPhone 14, il sito per adulti ha registrato un drastico calo di visite. Basta questo, forse, per spiegare quanta attesa ci fosse per l’evento del 7 settembre scorso in cui Tim Cook ha presentato i 4 nuovi modelli firmati Apple: iPhone 14, iPhone 14 Plus, iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max.
Venerdì 16 settembre è il primo giorno di consegne, nonché primo giorno in cui è possibile acquistarli in negozio. Ma al di là del prodotto in sé, per Apple è in arrivo una grande svolta nella produzione dei suoi melafonini. Le cui novità sono sostanzialmente due: la prima si chiama Crash Detection, la app di cui, si spera, nessuno dovrà mai aver bisogno, perché in grado di rilevare autonomamente gli incidenti e chiamare i soccorsi più vicini.
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Le due novità di iPhone 14
La seconda invece riguarda l’introduzione della E-Sim, ovverosia la sim card virtuale che, nel giro di pochi anni, sostituirà quelle attuali, dando in questo modo una chiara direzione al mercato, che dovrà inevitabilmente adattarsi. Gli operatori americani sono già pronti, I-Phone 14 non avrà le sim fisiche, con un risparmio stimato di 6,3 miliardi di card, per le quali vengono impiegati materiali, seppur in minima parte, come oro e argento.
Un po’ meno pronti, al contrario, sono gli operatori europei. E quindi, almeno per quanto riguarda il nostro Paese, servirà ancora un po’ di tempo prima che le sim virtuali (con tanto di switch automatico e immediato per chi ne possiederà due) sostituiscano quelle fisiche.
Ma non è finita. L’iPhone 14 sarà meno cinese dei suoi predecessori. E quindi, per certi versi, è anche lo smartphone meno cinese di sempre. Perché la formula, perlomeno fino a oggi, era la seguente: progettazione negli Usa e produzione in Cina. Da oggi non più. Apple ha spostato parte della produzione in India (in verità lo aveva già fatto per l’iPhone 13) e in Vietnam.
Dalla Cina a India e Vietnam: svolta Apple nella produzione
Fino a oggi le aziende asiatiche hanno rappresentato il 25% del valore di un iPhone. Questo valore scenderà e lo farà presto. I motivi? Sostanzialmente tre. Innanzitutto pesa l’aumento del costo del lavoro in Cina. La conoscenza tecnologica è notevolmente cresciuta in questi anni, e questo ha portato a un significativo balzo del prezzo della manodopera. In sostanza, e com’è evidente ormai da tempo, il marchio “made in China” non è più necessariamente sinonimo di produzione a basso costo. Il secondo motivo si lega alla battaglia dei microchip tra Stati Uniti e Pechino, che ha costretto una presa di posizione anche da parte di Apple.
Infine, Chengdu, megalopoli cinese che ospita Foxconn, un’importante fabbrica per i fornitori Apple, è stata messa in lockdown a tempo indeterminato. Ufficialmente il motivo rimane la politica zero covid adottata dal governo cinese. Ma c’è chi pensa a una mossa squisitamente legata alla guerra commerciale tra Washington e il Dragone. Un dato su tutti, riguardanti le prevendite: qual è il mercato dove la domanda di Iphone 14 è maggiore? Sissignori, è proprio la Cina.
La reazione del mercato
Prima azienda da 3mila miliardi quotata in borsa, nell’ultimo mese Apple ha seguito la tendenza dei mercati azionari, preoccupati per la strategia restrittiva delle banche centrali, cedendo oltre il 13% dopo un recupero del 36% tra giugno e agosto. Il titolo ha subito un calo del 3,7% il 26 agosto scorso, giorno in cui Jerome Powell aveva affossato i mercati parlando a Jackson Hole. Ma Apple è stato protagonista anche di un grande balzo il 12 settembre, +3,8%, giorno in cui sono stati rilasciati i nuovi sistemi operativi Apple. Giovedì ha chiuso con un ribasso dell’1,89%, a 152,37 dollari ad azione, non distante da quota 150, supporto psicologico di medio periodo.