BC Partners
Vita dura per il food: Panini Durini chiude, Temakinho in crisi si affida al private equity
Costi troppo alti per le catene food, sempre più dipendenti dai private equity. Panini Durini chiude, Temakinho spera, come La Piadineria
Investindustrial si aggiudica Forno d’Asolo insieme a Sammontana
Dopo l’acquisizione del gruppo Fassi, insieme alla famiglia Bagnoli (Sammontana) Invesindustrial si aggiudica FdA Group, il gruppo Forno d’Asolo – Bindi, venduto da Bc Partners che lo aveva acquisito per 275 milioni di euro
Il family office di Michael Dell rileva quote di minoranza del gruppo Ima
Annunciato il closing da Ima, specializzato in progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento
Ima, la famiglia Vacchi trova l’accordo sul riassetto
Qualora Gianluca Vacchi decidesse di vendere il 13% della holding Sofima (che controlla Ima), la quota sarebbe comprata da Alberto.
MFLaw diventa Stapa. IQera Group entra come socio capitale
IQera Group, controllato dal fondo Bc Partners, entra in MFLaw Stapa, rilevandone la quota limite pari al 33%
BC Partners e Bain Capital in Fedrigoni, linea di credito senior da 1,17 miliardi
L’operazione comprende 725 milioni di euro senior secured floating rate notes, 300 milioni di senior secured notes e 150 milioni di euro revolving credit facility
Bain Capital e BC Partners sono co-proprietari di Fedrigoni
Bain Capital Private Equity aveva acquisito la società nel 2017. La famiglia Fedrigoni e il management manterranno una quota di minoranza
BC Partners acquista ancora un portafoglio a Milano con Kervis
Dopo aver acquisito solo poche settimane fa un portafoglio immobiliare nel centro di Milano dall’Università Bocconi, BC Partners e Kervis hanno comprato da Europ Assistance Italia gli uffici in piazza Trento per circa 65 milioni di euro
Bc Partners e Kervis Group comprano un portafoglio dalla Bocconi
Si tratta del primo investimento immobiliare di Bc Partners in Italia e Kervis agirà come partner operativo locale
Il calcio è sommerso da una montagna di debiti. La SuperLega era (è) una risposta possibile
Costi fissi troppo alti e indebitamento monstre. Le società di calcio sono aziende in costante pericolo di vita. Camminando sul filo del rasoio, i club europei si sono fatti male, chi più e chi meno, con la spinta arrivata dal Covid-19. Il progetto della SuperLega è stata una risposta maldestra a un’emergenza vera e grave: i dodici club promotori l’anno scorso avevano un indebitamento pari a 7,2 miliardi, cifra che fatalmente è salita nella stagione 2020/2021, a fronte di ricavi in picchiata: nel 2020 il fatturato medio dei primi venti club europei era sceso di 55 milioni ed è scontato che la flessione quest’anno sia stata ancora più accentuata. Da qui la risposta della SuperLega, naufragata – forse non per sempre – a causa dell’opposizione della politica e delle tifoserie organizzate. Ma le società sono con l’acqua alla gola, come testimonia la ricerca frenetica di risorse fresche da parte dell’Inter.