Dazn
Febbraio: le 10 nomine del mese
Giri di poltrone dinamiche durante l’ultimo mese: dal cambio ai vertici di Dazn e Vodafone alle poltrone aggiunte in diversi studi legali
Stefano Azzi diventa ceo di Dazn Italia
Azzi ha trascorso quasi un decennio in Tim, in cui ha ricoperto per tre anni fino al 2019 la carica di chief consumer officer
L’antitrust apre istruttoria su Tim e Dazn sui diritti Tv
L’Autorità valuterà l’adozione di misure cautelari soltanto ove dovesse accertare che dai comportamenti attuati dalle due società derivino danni gravi e irreparabili alla concorrenza.
Il calcio è sommerso da una montagna di debiti. La SuperLega era (è) una risposta possibile
Costi fissi troppo alti e indebitamento monstre. Le società di calcio sono aziende in costante pericolo di vita. Camminando sul filo del rasoio, i club europei si sono fatti male, chi più e chi meno, con la spinta arrivata dal Covid-19. Il progetto della SuperLega è stata una risposta maldestra a un’emergenza vera e grave: i dodici club promotori l’anno scorso avevano un indebitamento pari a 7,2 miliardi, cifra che fatalmente è salita nella stagione 2020/2021, a fronte di ricavi in picchiata: nel 2020 il fatturato medio dei primi venti club europei era sceso di 55 milioni ed è scontato che la flessione quest’anno sia stata ancora più accentuata. Da qui la risposta della SuperLega, naufragata – forse non per sempre – a causa dell’opposizione della politica e delle tifoserie organizzate. Ma le società sono con l’acqua alla gola, come testimonia la ricerca frenetica di risorse fresche da parte dell’Inter.