Ottimo debutto in borsa per Technoprobe, società brianzola attiva nel campo della microelettronica e dei semiconduttori guidata da Stefano Felici, che ha guadagnato in avvio di seduta il 9,47% aprendo a 6,24 euro rispetto ai 5,7 euro fissati per il collocamento in Borsa. La società sbarca su Euronext Growth Milan (Egm) con una capitalizzazione di 3,4 miliardi, comprensiva dell’aumento di capitale di circa 143 milioni di euro.
“L’offerta ha ricevuto forte interesse da parte di primari investitori istituzionali, con un’ampia diversificazione geografica, determinando una domanda più volte sovrascritta al prezzo di offerta”, ha fatto notare la società prima del debutto. L’idea, tuttavia, sembra quella di approdare presto sul mercato principale, facendo leva su un azionariato tipico delle grandi quotate. La capitalizzazione sul segmento delle pmi vale infatti un terzo dell’intera Egm.
La storia
La storia di Technoprobe inizia nel 1993, quando Giuseppe Crippa avvia la produzione di sonde destinate al mercato delle probe cards, ovvero schede elettroniche in grado di testare, come interfaccia prima che vengano utilizzati, i microchip che verranno inseriti in smartphone, tablet o device prodotti dai colossi mondiali dell’high tech. Da allora la crescita è stata rapida, in un mercato che mai come oggi è instabile. Non a caso, sul fronte dei chip è di recente intervenuto anche Bruxelles con un piano da oltre 40 miliardi.
Era il 1997 quando Technoprobe acquista un primo stabile a Cernusco Lombardone e con circa 10 dipendenti ci si trasferisce creando il primo nucleo dell’headquarter aziendale che gradualmente si ingrandirà negli anni successivi. Poiché la regione Asia-Pacifico diventa sempre più strategica per l’industria microelettronica, nel 2004 Technoprobe coglie l’opportunità per stabilire un nuovo impianto di produzione e un centro di servizi a Singapore. Technoprobe Singapore è oggi il secondo stabilimento più grande di Technoprobe, che a fine 2019 contava 120 dipendenti. Quattro anni dopo, nel 2008, arriverà anche Technoprobe America e nel 2010 Technoprobe Filippine.
L’espansione italiana si fa concreta a partire dal 2011 quando, di fronte alla crescente domanda del mercato, Technoprobe avvia la costruzione di un nuovo fabbricato che si completa nel 2013. Un intervento che aggiunge oltre 4.000 metri quadrati allo stabilimento produttivo e alle aree uffici. Poco tempo dopo, Technoprobe diventa il principale produttore mondiale di Probe Card per i cosiddetti dispositivi System-On-Chip e il terzo produttore di Probe Card.
Ma il culmine dell’espansione è il 2017, quando viene costruito un nuovo stabilimento a Cernusco Lombardone, che sorge di fianco all’attuale edificio e aggiunge 7.000 metri quadri alle aree produttive e agli uffici. Se nel mentre la società arriva anche in Corea, Giappone e Cina, nel 2019 Technoprobe acquisisce Microfabrica, attiva nella produzione di volumi elevati, produzione additiva su microscala. E, oggi, la Borsa.
La quotazione
Sulla base delle richieste pervenute nell’ambito del collocamento, sono state assegnate 125.000.000 azioni, di cui 25.000.000 di nuova emissione rivenienti da un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, 88.000.000 poste in vendita dagli attuali azionisti della e 12.000.000 all’opzione di over-allotment (a servizio dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe) concessa dall’azionista T-Plus in favore dei Joint Global Coordinators. In caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe, il flottante sarà pari a circa il 20,8%. Il ricavato complessivo derivante dal collocamento, senza tenere conto dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe, è pari a circa 644 milioni di euro. In caso di integrale esercizio della greenshoe, il ricavato complessivo sarà pari a circa 713 milioni di euro.
Gli advisor
Mediobanca e Intesa Sanpaolo hanno agito in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners. Per Mediobanca hanno lavorato all’operazione Francesco Spila (foto da sinistra) Lorenzo Angeloni (foto), Sara Fattori, Antonio Da Ros (foto), Luca Bollini e Paolo Malvestiti.
Mediobanca agisce altresì in qualità di Euronext Growth Advisor.
Gianni & Origoni agisce in qualità di consulente legale della società con un team coordinato dai partner Mauro Sambati e Alessandro Merenda, e composto dal managing associate Andrea Bazuro e dagli associates Martina Brunetti e Giovanni Tatone. I profili di diritto amministrativo sono stati curati dal partner Antonello Lirosi e dal senior associate Carmine Pepe.
Mentre White & Case agisce in qualità di consulente legale dei joint global coordinators e joint bookrunners con un team composto dai partner Michael Immordino, Ferigo Foscari e Piero de Mattia, insieme agli associate John Sanders, Fabrizia Faggiano, Valerio Bianchi e Stefania Maracich.
Pwc è stata incaricata della revisione legale dei conti della società, mentre WPartners svolge il ruolo di advisor per la verifica dei dati extracontabili.