Alla fine, anche Cdp scende in campo per la rete Tim. Dopo settimane di attesa, oggi la Cassa ha riunito un Cda straordinario e ha deciso di avanzare un’offerta non vincolante per Netco (la società che racchiude gli asset infrastrutturali di rete fissa) e Sparkle (cavi sottomarini).

Uno scarno comunicato conferma quanto era chiaro da tempo: la Cassa (tramite Cdp Equity) andrà a braccetto con  Macquarie Asset management (azionista di Open Fiber con una quota del 40%), per l’acquisto della costituenda NetCo di Tim, che ricomprenderà la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle. L’offerta sarà valida fino al 31 marzo.

Sfuma l’ipotesi di un’offerta congiunta Cdp-Kkr

La decisione della Cdp di scendere in campo arriva in seguito all’incontro che si è svolto venerdì tra le diverse anime dell’esecutivo (Mef, Palazzo Chigi e Mimit) dopo che le parti avevano preso atto dell’impossibilità di una alleanza tra la Cassa e il fondo americano Kkr che, dal canto suo, il primo febbraio scorso ha presentato una offerta (sempre non vincolante) per l’asset.

In particolare la criticità più rilevante riguardava i rilievi Antitrust a causa del ruolo di Cdp in qualità di socio di Tim con una quota del 9,8% e allo stesso tempo azionista di Open Fiber con il 60%.

L’offerta di Cdp

Secondo indiscrezioni la proposta di Cdp si aggirerebbe intorno ai 18 miliardi di euro, con circa 2-2,5 miliardi in termini di cassa e quindi al fine di ridurre il debito.  L’offerta apparrebbe migliore rispetto a quella avanzata da Kkr perchè la Cassa offrirebbe più cash e conterrebbe condizioni più rassicurati sul fronte dell’occupazione.

Sotto il profilo operativo, l’offerta verrebbe portata avanti attraverso un veicolo ad hoc e non più da Open Fiber come invece contemplava il MoU firmato a fine maggio e poi arenatosi in seguito al cambio di governo. Open Fiber, a cui viene attribuito un equity value di 5 miliardi,  rimarrebbe comunque nel perimetro dell’operazione, con il conferimento che dovrebbe avvenire in un secondo momento.

Per quanto riguarda invece FiberCop (la rete secondaria di Tim) la valutazione sarebbe inferiore ai 10 miliardi paventati da Kkr.

Tim: possibile valutazione offerta il 15 marzo

In un comunicato la società guidata da Pietro Labriola comunica di aver “ricevuto da un consorzio formato da Cdp Equity  and Macquarie Infrastructure and Real Assets (Europe) Limited, che agisce per conto di Mam Funds, un’offerta non vincolante per l’acquisto del 100% della costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusivo degli asset e attività di FiberCop, nonché della partecipazione in Sparkle”.

L’offerta, che scade il 31 marzo, sarà sottoposta all’esame preliminare del Comitato Parti Correlate, ai sensi della normativa applicabile a Cdp Equity, quale parte correlata di Tim, e sarà, a seguire, portata all’attenzione del Consiglio di Amministrazione, ove possibile nella riunione già programmata per il 15 marzo o in un’altra data da definire.

L’offerta di Kkr

Sul tavolo di Tim ci sono quindi due  proposte non vincolanti per NetCo. Come detto la proposta di Cdp si affianca a quella che Kkr ha avanzato a inizio febbraio.

Secondo fonti finanziarie l’offerta di Kkr si aggira tra i 18 e i 20 miliardi di euro. Inoltre il fondo americano sarebbe disposto a mettere sul piatto altri 7 miliardi per ammodernare la rete.

Il Cda di Tim,che ha analizzato l’offerta il 24 febbraio scorso, ha chiesto al fondo di migliorarla, fissando al 31 marzo la deadline per una nuova proposta migliorativa.

Alla luce delle informazioni ricevute, spiegava la nota di Tim, il Consiglio ha “molto apprezzato” l’interesse espresso nell’offerta non vincolante, pur considerando che la stessa non riflette pienamente il valore dell’asset e le aspettative di Tim, anche in termini di sostenibilità della società risultante dall’operazione contemplata.

Pertanto, per favorire l’allineamento delle condizioni dell’operazione proposta rispetto al quadro strategico rilevante per Tim, il Consiglio ha deliberato di mettere a disposizione di Kkr – non in esclusiva – alcuni specifici elementi informativi e di richiedere le ulteriori indicazioni necessarie per comprendere a pieno gli assunti e gli economics della proposta. L’obiettivo è quello di ricevere un’offerta migliorativa entro il 31 marzo prossimo.

Gli advisor

Clifford Chance assiste Cdp Equity nel contesto della presentazione, congiuntamente a Macquarie Infrastructure and Real Assets (MIRA) che agisce per conto di MAM Funds, di un’offerta non vincolante per l’acquisto della costituenda NetCo di Tim, che ricomprenderà la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle. In particolare, Clifford Chance assiste Cdp Equity con un team guidato dal partner Paolo Sersale e composto dal counsel Stefano Parrocchetti Piantanida, dal senior associate Elisa Ielpo e da Francesco Romagnoli, nonché, per i profili Antitrust, dal partner Luciano Di Via, e dagli associate Antonio Mirabile e Maria Bazzini. Per gli aspetti di diritto amministrativo, Clifford Chance si avvale della collaborazione con lo Studio Police & Partners

 

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