Miglior seduta dal 17 ottobre per Tim: +1,8% a 0,2450 euro ad azione in una sessione comunque in generale positiva per Piazza Affari. In primo piano c’è ancora la notizia del piano alternativo a quello di Kkr, che prevede la cessione della rete fissa, presentato da Merlyn Advisors, investment firm lussemburghese che fa capo a Alessandro Barnaba ex banchiere di Jp Morgan, e Rn Capital Partner, secondo una lettera indirizzata al Cda di cui Reuters ha preso visione.

Nel confermare, su richiesta di Consob, di aver ricevuto la proposta di Merlyn Advisors, Tim ha comunicato che sottoporrà il documento di 36 pagine in cui viene presentato il piano alternativo, arrivato venerdì all’indirizzo del presidente Salvatore Rossi, al Cda del 3 novembre una volta verificata la quota in capo al fondo. Il gruppo ha comunque ribadito i lavoro in corso sul progetto Netco.

Tim, la proposta di Merlyn

Un nuovo colpo di scena dunque (anche se Tim, ma anche il governo, ha già risposto: no grazie) che va ad aggiungersi al lungo processo di valorizzazione dell’azienda. Nella proposta di Merlyn è prevista la rimozione dell’Ad Pietro Labriola e la nomina, al suo posto, di Stefano Siragusa, ex manager di Telecom in quanto responsabile Network Operations & Wholesale Officer ma uscito dal gruppo ad agosto. Tim manterrebbe l’intera attività di rete fissa e le operazioni di servizi cloud e digitali, mentre venderebbe l’attività di vendita al dettaglio a livello nazionale e la sua preziosa unità brasiliana per ridurre i debiti.

Merlyn ha dichiarato di avere un quota inferiore al 3%, ma di essere preparato a salire al 5% per poter chiedere la convocazione di un’assemblea. Il piano, scrive il fondo al cda, prevede il mantenimento della rete, “saldamente in mani italiane”. Inoltre “non chiede soldi al governo” e promette di far tornare le azioni a 1 euro “preparando la ripresa dei pagamenti dividendi agli azionisti”.

Il piano alternativo prevede di creare una rete unica con Open Fiber, con Cdp come azionista di riferimento e anche ristrutturare, scorporare e vendere Tim Consumer e il Brasile. Mantenere NetCo e tutta la rete in Tim, è il primo punto che contrappone il piano di TimValue, il veicolo di Alessandro Barnaba e Stefano Siragusa, a quello dell’ad Pietro Labriola. La nuova Tim nella loro visione invece si chiamerebbe TechCo e integra NetCo ed EnterpriseCo, le partecipate come Olivetti, Telsy, Noovle e le relative infrastrutture connesse come i data center e i contratti Psn; prevede di vendere gli asset retail e concentrarsi solo sul segmento business e sull’offerta di servizi non regolamentati, evitando, così, di competere in qualsiasi segmento consumer. Nel mercato regolamentato agirà come puro wholesaler. A Cdp offre una soluzione per Open Fiber e al governo promette di “risparmiare”, almeno nel breve termine, 2,5 miliardi.

Ma il governo dice no. Per ora

L’esecutivo, hanno riferito sabato fonti di Palazzo Chigi, ha rispedito al mittente il piano alternativo per Tim come “estraneo alle intenzioni del governo” il quale ha “preso altre decisioni che contemplano un altro piano”. La proposta di Kkr è “l’unica (…) alla quale l’esecutivo partecipa con il (…) ruolo strategico e i poteri speciali riconosciuti al governo” dalle regole Ue.

Viene sottolineato a tal proposito che: “Si ribadisce che il progetto NetCo in corso di esame è in linea con il piano approvato all’unanimità dal CdA e presentato nel Capital Market Day nel luglio dello scorso anno”. In tale quadro, “proseguono le attività propedeutiche alle decisioni in ordine alle offerte ricevute dal fondo Kkr nel corso delle già programmate riunioni del 3 e 5 novembre”.

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