Non c’è alcun ritardo sulla cessione di NetCo da parte di Tim. Ad assicurarlo il numero uno della società di tlc, Pietro Labriola, nel corso della conference call di presentazione dei conti del primo semestre.
“Siamo nei tempi previsti e non prevediamo alcun ritardo”, ha detto. “Ci aspettiamo di ricevere pareri favorevoli dall’azienda e dagli organi di vigilanza entro 9-12 mesi dal ricevimento dell’offerta vincolante”.
Tim, dopo offerta su rete Cda deciderà se serve il via libera dall’assemblea
Parlando con gli analisti, l’ad ha fatto sapere che il via libera per la vendita della rete non necessariamente dovrà essere oggetto di un’assemblea ad hoc.
“E’ una decisione che deve prendere il Cda”, ha detto. “Quando avremo l’offerta sul tavolo con tutti i dettagli, allora faremo una valutazione. Abbiamo una serie di scenari possibili e dipende dall’offerta vincolante, è prematuro”.
Il primo socio di Tim, Vivendi, da sempre contraria alla vendita della rete, si batte perché il via libera alla cessione venga validato dai soci. Anzi i francesi hanno sempre espresso la necessità di indire una assemblea straordinaria per dare il semaforo verde all’operazione.
Labriola, con soci pubblici iter golden power su rete sarà più semplice
Tim ha deciso di affidare l’esclusiva a Kkr che scade il 30 settembre, termine ultimo per presentare un’offerta di acquisto vincolante. Il fondo americano avrebbe messo su tavolo fino a 23 miliardi di euro, superando l’offerta di Cdp e Macquarie di 19,2 miliardi. Nell’offerta non vincolante avanzata dal fondo americano, ha ricordato l’ad, è inclusa anche Sparkle. La società dei cavi sottomarini in pancia a Tim è stata valutata da Kkr fino a 1,2 miliardi.
L’operazione vedrebbe anche un ingresso diretto del Tesoro (con una quota fino al 30%) assieme al fondo infrastrutturale italiano F2i, che tra i suoi azionisti annovera investitori istituzionali italiani, e forse anche Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Una mossa che garantirebbe quella italianità da sempre voluta dall’esecutivo di Giorgia Meloni.
L’ingresso di soci pubblici è visto di buon occhio dallo stesso Labrola. “Non crediamo che si saranno problemi di Antitrust e se parteciperanno alcune realtà italiane il processo del Golden Power sarà agevolato“, ha detto ricordando che il gruppo ha già affrontato nodi antitrust simili al tempo dell’operazione FiberCop.
Come tempistica, ha aggiunto Labriola, “abbiamo indicato 9-12 mesi per l’operazione perché Netco non è ancora una azienda, dobbiamo fare un scorporo”. Il manager ha ribadito che il riassetto della rete dovrà essere “un deal industriale” ed “è importante il valore della rete” e il tema dell’indebitamento “ma anche la sostenibilità industriale della ServiceCo”.
I conti di Tim
Intanto ieri la società di tlc ha diffuso i conti del primo semestre che vedono ricavi totali del gruppo per 7,8 miliardi di euro, in crescita del 3,5% anno su anno e con ricavi da servizi che nei primi sei mesi dell’anno ammontano a 7,2 miliardi (+2,3%). L’Ebitda organico arriva a 3,1 miliardi (+4,7%). Per quanto riguarda il secondo trimestre, i ricavi totali del gruppo sono stati pari a 4 miliardi (+2,8% anno su anno), di cui 3,7 miliardi provenienti da servizi. L’ebitda ammonta a 1,6 miliardi (+5,6%).
Il semestre si chiude con una perdita di 673 milioni, mentre il risultato netto attribuibile ai soci della controllante registra una perdita di 813 milioni di euro (-483 milioni di euro nel primo semestre 2022) e sconta l’effetto negativo di oneri netti non ricorrenti per 437 milioni di euro (erano 287 milioni di euro nel primo semestre 2022). Si riduce, invece, la perdita nel solo secondo trimestre chiuso con un -124 milioni, rispetto ai -279 milioni dello stesso periodo del 2022.
Dall’Italia segnali positivi
Per la prima volta dopo venti trimestri il business domestico ha registrato la prima crescita arrivando a 2.924 milioni di euro (+0,6% anno su anno). Calano leggermente i ricavi da servizi (-0,9%) a 2,6 miliardi – anche se a un ritmo inferiore rispetto al -2,4% registrato nel primo trimestre 2023 – con quelli fissi che fanno registrare un simbolico aumento di 5 milioni. Dopo 21 trimestri si è stabilizzato anche il trend del margine operativo lordo, in crescita dello 0,5% anno su anno a 1,1 miliardi.
Labriola, confermiamo guidance per il 2023
“E’ confermata e ribadita la guidance per l’esercizio 2023“, ha detto Labriola. “A metà 2023 abbiamo mantenuto le promesse fatte. Nel primo semestre risultati di gruppo confermano a pieno la guidance del 2023. L’accelerazione del domestico nel secondo semestre contribuirà sempre di più ai risultati di gruppo e Tim Brasil continuerà a supportare la crescita del gruppo doppiando l’effetto integrazione di Oi. Tra Tim Brasil e Italia abbiamo una buona visibilità sull’andamento dei ricavi ed Ebitda del secondo semestre”.
“Dobbiamo essere orgogliosi dei risultati raggiunti ma è solo l’inizio. Ciò che stiamo facendo è rimettere il gruppo sulla carreggiata della crescita strutturale e crediamo di poter raggiungere questo obiettivo”, ha aggiunto.