Tim ha presentato nelle scorse settimane un’offerta non vincolante per quel che resta delle attività di Bt in Italia. Secondo Reuters, prima a dare la notizia, il gruppo Tlc punta a ottenere nella sua proposta circa 100 milioni di euro dal venditore per rilevare gli asset.
Dopo uno scandalo per irregolarità contabili sui bilanci 2015 e 2016 che nel 2017 condussero il gruppo a tagliare le stime su ricavi e utili per un buco da 530 milioni di sterline, Bt ha ridimensionato le sue attività. Ma Tim non è sola. Secondo l’agenzia di stampa internazionale anche l’operatore italiano di fibra ottica Retelit e la società di private equity milanese Nextalia hanno manifestato un interesse preliminare per le attività italiane di Bt, che comprendono quattro data center e una dorsale.
Bt e le cessioni già avvenute a Tim e Retelit
Le offerte vincolanti sono attese per la fine del mese. Nessuna società coinvolta ha voluto rilasciare commenti a Reuters, almeno per il momento. Va ricordato che Bt ha già ceduto alcune parti del business italiano a Tim nel 2021 e altre a Retelit l’anno scorso.
La divisione, il cui personale full-time equivalent si aggira intorno alle 370 unità, ha una serie di contratti a lungo termine con grandi clienti aziendali, che hanno generato circa 300 milioni di euro di ricavi lo scorso anno. Un’eventuale operazione assorbire le attività di Bt in Italia sarebbe coerente con la strategia di Tim di rafforzare il business Enteprise in Italia, che fornisce servizi di connettività, cloud e cybersecurity a grandi aziende e pubbliche amministrazioni.