Un luogo dove l’innovazione si fa e non solo si racconta. Al via il secondo corso del Napoli Fintech Lab, un progetto del Dipartimento di studi aziendali e quantitativi dell’Università di Napoli Parthenope, che punta infatti ad essere un luogo di formazione specialistica e gratuita per studenti e startupper interessati all’innovazione finanziaria. Insieme a partner del calibro di Intesa Sanpaolo, Bper, Sace, Credem, Aubay e Iccrea e diversi sponsor, i partecipanti possono dedicarsi allo sviluppo e all’implementazione di nuove idee e prototipi di prodotti e servizi finanziari in grado di accelerare la trasformazione digitale dell’industria bancaria e finanziaria.

I percorsi offerti dal Lab sono due. Da una parte l’Open innovation, dove gli studenti sono prima formati tramite corsi di alta formazione specialistica e partecipano allo sviluppo dei progetti proposti dai partner del laboratorio, e dall’altra c’è il programma startup, un vero e proprio incubatore pensato per giovani imprenditori alla ricerca di supporto finanziario, come spiega a Dealflower Daniele Previtali, professore associato in economia degli intermediari finanziari e direttore del Napoli Fintech Lab.

Secondo giro

Dopo il successo del primo corso, avviato nel 2021 e costituito da 11 mesi di formazione, il Lab ha dato il via alle selezioni per formare la seconda classe che partirà il 9 gennaio fino a luglio 2023. Le candidature saranno aperte fino al 30 ottobre, il mese successivo saranno selezioni gli studenti e a dicembre sarà comunicata la classe. Potranno partecipare massimo 30 ragazzi under 30, studenti della triennale e della specialistica, ma anche già laureati, con preferenza per quelli specializzati in economia e discipline Stem.

I progetti su cui lavoreranno gli studenti saranno incentrati su innovazione tecnologica, metaverso, mondo cripto, blockchain. “Il tutto applicato poi all’intermediazione bancaria e finanziaria – sottolinea il direttore -. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di contribuire all’attività di ricerca su prodotti e servizi fintech da portare all’interno delle banche”.

Contemporaneamente il Lab farà da mentore alle startup selezionate, proponendo loro un piano di incubazione da presentare poi ai propri partner. Importante infatti per il progetto, sottolinea Previtali, è quello di stimolare la crescita del mercato delle realtà innovative, soprattutto al sud in cui scarseggiano, a causa della carenza di acceleratori/incubatori dedicati sul territorio.

Invertire il processo

Nonostante il mondo fintech sia uno dei fronti su cui si sta investendo di più – nel 2021 sono stati raccolti circa 2 miliardi di euro per 564 realtà innovative – non esistono ancora dei veri e propri percorsi di formazione specializzati nel settore. “Per questo motivo il Lab rappresenta un’ottima occasione per gli studenti che vogliono intraprendere e specializzarsi nell’ambito”.

Ad oggi i giovani dopo la laurea, per prepararsi al mondo del lavoro, scelgono di formarsi attraverso master (spesso molto costosi) o stage e tirocini lunghissimi e non retribuiti. “Il nostro intento è quello di invertire questo processo, università e lavoro, ormai fin troppo consolidato”, sottolinea Previtali. Per farlo il Lab porta la formazione pratica proprio all’interno dell’Università, chiedendo a partner e aziende di presentare al dipartimento dei progetti su cui gli stessi studenti possono lavorare e imparare.

“I ragazzi così possono formarsi senza dover pagare nulla, possono imparare direttamente su dei progetti reali, entrando in contatto con il mondo del lavoro, e hanno anche la possibilità di trovare un impiego. A guadagnarci non sono solo gli studenti, ma anche i partner che riescono a fare innovazione e ricerca e, allo stesso tempo, possono trovare nuovi talenti da portare all’interno della propria azienda”, conclude il direttore del Lab.

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