Articolo a cura di Gruppo Del Barba Consulting

 

Il Piano Transizione 4.0, nato come Industria 4.0 e poi diventato Impresa 4.0, consiste in una serie di agevolazioni fiscali che negli ultimi anni hanno contribuito ad aumentare gli investimenti da parte delle imprese italiane in ricerca e sviluppo, tecnologie innovative, impianti e macchinari di ultima generazione, favorendo una maggiore competitività di tutto il comparto produttivo. Transizione 4.0 è inoltre entrato a far parte del Pnrr, per cui si stima la concessione di oltre 110mila crediti d’imposta entro il 2025 e lo stanziamento di 13,38 miliardi di euro complessivi.

Queste misure hanno rappresentato – e rappresentano tutt’oggi – la principale spinta all’innovazione delle imprese italiane, soprattutto manifatturiere, che hanno potuto beneficiare di percentuali di recupero degli investimenti molto interessanti.  Finora il limite di questi incentivi è stato riscontrato nell’incertezza del loro rinnovo a lunga scadenza ma la nuova legge di bilancio ha superato in parte questo problema prorogando al 2025 il bonus per i beni strumentali, per l’innovazione tecnologica e il design e al 2031 il bonus per la ricerca e sviluppo. Al contempo, però, è stato eliminato il bonus formazione 4.0 (ancora valido per 2022 con aliquote fino al 50%) e sono state diminuite le aliquote a partire dal 2023.

Credito d’imposta beni strumentali

Il 2022 sarà l’ultimo anno possibile per agevolare i beni diversi da quelli 4.0 e l’aliquota sarà fissa al 6%. L’incentivo per i beni 4.0 è stato invece prorogato fino al 2025 con differenti scaglioni:

Beni materiali 4.0

  • 20% fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% tra i 2,5 e 10 milioni di euro
  • 5% oltre i 10 milioni e fino ai 20 milioni di euro

Beni immateriali 4.0

  • 20% fino al 2023
  • 15% nel 2024
  • 10% nel 2025

Per il 2022 restano le valide le aliquote previste dalla precedente legge di bilancio, ovvero:

Beni materiali 4.0

  • 40% fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% tra i 2,5 e 10 milioni di euro
  • 10% oltre i 10 milioni e fino ai 20 milioni di euro

Beni immateriali 4.0

  • 20%

Sia per i beni materiali 4.0 che per i beni immateriali 4.0 resta ferma la possibilità di consegna del bene fino al 30/06/26, a condizione che entro il 31/12/25 sia pagato almeno il 20% dell’acconto.

 

Credito d’imposta R&S Innovazione e Design

La legge di bilancio 2022 proroga fino al 2031 il Credito d’imposta Ricerca & Sviluppo, con il passaggio dell’aliquota dal 20% al 10% e l’innalzamento del tetto massimo a 5 milioni. Per quanto riguarda invece il Credito d’imposta per Innovazione tecnologica e Design, le agevolazioni saranno prorogate fino al 2025, con una riduzione delle aliquote per entrambe le tipologie di investimento:

Per gli investimenti relativi all’innovazione tecnologica

  • 10% fino al 2023 con tetto massimo fino a 2 milioni di euro;
  • 5% nel 2024 e 2025 con tetto massimo innalzato a 4 milioni di euro.

Per investimenti relativi a design e ideazione estetica

  • 10% fino al 2023 con tetto massimo a 2 milioni di euro
  • 5% nel 2024 e 2025

Transizione 4.0 è una grande opportunità per il mondo imprenditoriale ma va ricordato che le imprese dovranno fare i conti con una progressiva riduzione delle aliquote. Non c’è tempo da perdere, dunque, restando vigili anche sui nuovi incentivi che deriveranno dalla piena attuazione del Pnrr, soprattutto in ottica green.

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