Un nuovo modo di viaggiare e di stare al sicuro anche dall’altra parte del mondo con servizi sempre più technology driven. Traveltech e insurtech sono due settori con molte potenzialità in comune, chi viaggia infatti si espone a rischi finanziari e fisici ammortizzabili grazie alla scelta di una polizza, e i player maggiori si sono incontrati durante l’Aperitech di Dealflower proprio per parlare di possibili sinergie. Ne hanno discusso Stefano Arossa, country manager di WeRoad, Gerardo Di Francesco, vice president di IIA, Antonio Picozzi, ceo e co-founder di Takyon e Francesca Soldà, head of marketing & onboarding travel di Europ Assistance.

Aperitech viaggi e assicurazioni, Di Francesco (IIA): “Outlook positivo per i player, insieme per nuove idee di business”

Gerardo Di Francesco, vice president di IIA, ha inizialmente sottolineato la dimensione partecipata di viaggi e assicurazioni nell’abbandono all’ignoto e anche al rischio. Quest’ultimo limitato grazie “all’investimento finanziario di una polizza di viaggio”. Ma i player del travel e dell’insurtech sono uniti anche dalla dimensione dell’intelligenza artificiale dato che “stiamo assistendo a una trasformazione della dimensione del viaggio con l’AI (dove secondo l’associazione sono previsti 50 milioni di investimenti ndr). Quindi credo che l’outlook sia positivo per i player e siamo pronti costruire nuovi ponti di business. Penso specialmente all’embedded insurance. Come quando compri uno smartphone e compri anche la garanzia in caso di furto o danni, così si potrà pensare a viaggiare e stare sicuri in un’unico servizio acquistabile”.

Tecnologia nel campo insurtech si traduce in servizi sempre più vicini al cliente, come ha spiegato Francesca Soldà, head of marketing & onboarding travel di Europ Assistance spiegando che in “in azienda promuoviamo la digitalizzazione attraverso soluzioni altamente tecnologiche che possano semplificare e velocizzare la richiesta di assistenza. Abbiamo già applicato l’intelligenza artificiale generativa nel miglioramento della customer experience, nella gestione sinistri e nella prevenzione delle frodi”.

Arossa (WeRoad): “La sicurezza è un principio fondante per i nostri pacchetti”

Se parliamo di integrazione tra travel e insurtech, Stefano Arossa, country manager di WeRoad, ha invece evidenziato che “la sicurezza dei clienti va in parallelo con il numero di attività previste del nostro viaggio, che è un viaggio pieno di esperienze e di avventure, e a seconda del livello di rischio. Oltre ad affidarci a coordinatori esperti, partner affidabili locali e compagnie assicurative che non coprono l’attività in loco, garantire la sicurezza dei viaggiatori ed è uno dei nostri principi fondanti”.

Viaggiare significa flessibilità ma anche alto livello di rischio se “un cliente che prenota una tariffa non rimborsabile e deve rinunciare al viaggio perde i soldi”, ha puntualizzato Antonio Picozzi, ceo e co-founder di Takyon. “La nostra idea è invece quella di permettere al cliente di rivendere a un altro viaggiatore la prenotazione, di cui si appropria nel momento dell’acquisto tramite tecnologia blockchain e tramite tokenizzazione. Nel caso in cui non possa usufruire la può cedere per non avere una perdita economica. Siamo andati un po’ oltre il concetto di flessibilità. La prenotazione diventa un bene digitale da spendere sul mercato secondario e presto passeremo anche alla tokenizzazione anche delle vere e proprie experience”, ha concluso.

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