Il governo italiano ha poco spazio per intervenire nell’Ops di Unicredit su Banco Bpm attraverso l’impiego del ‘golden power’ evocato da alcuni esponenti dell’esecutivo per contrastare l’operazione. Secondo le ricostruzioni dell’agenzia internazionale Reuters, Palazzo Chigi potrebbe ricorrere ai propri poteri speciali per salvaguardare gli asset strategici del paese solamente dettando alcune “prescrizioni blande” al deal, mentre un veto sarebbe difficile da sostenere.
L’offerta di scambio da 10,1 miliardi annunciata da UniCredit lo scorso 25 novembre per l’istituto di Piazza Meda ha provocato l’irritazione del governo, che avrebbe preferito collaborare nella costruzione del terzo polo consolidando Mps con Banco Bpm, progetto che la mossa dell’istituto guidato da Andrea Orcel mette a serio rischio.
Unicredit, Banco Bpm e golden power: politica divisa
A poche ore dall’annuncio dell’Ops di Unicredit su Piazza Meda il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva detto che il governo si sarebbe riservato le sue prerogative sull’utilizzo del golden power. Una posizione più apertamente contraria all’operazione è stata più volte espressa dal vice premier Matteo Salvini, anche se l’altro vice premier, Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha detto di non credere che si possa applicare il golden power, pensiero sostanzialmente condiviso da Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo.
Un altro tema caro al governo è il mantenimento del risparmio degli italiani dentro i confini nazionali e su questo fronte Banco Bpm ha in programma di prendere, attraverso un’Opa, il pieno controllo di Anima, il più grande gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia e partner di Mps.
Il golden power non eviterebbe eventuali tagli al personale di Banco Bpm
Secondo l’agenzia Reuters, il governo avrebbe più spazio di manovra sulle mosse di Unicredit per Commerzbank, in quanto potrebbe imporre delle prescrizioni a un eventuale trasferimento della sede legale o delle funzioni centrali all’estero. Unicredit ha tuttavia escluso di spostare la propria sede in Germania.
L’interesse del governo è quello di tutelare l’occupazione ma la richiesta di un chiaro impegno da parte di Unicredit di evitare tagli del personale di Banco Bpm andrebbe oltre il campo di applicazione delle norme Ue che regolano il golden power.
Indirettamente lo stesso obiettivo potrebbe essere ottenuto chiedendo garanzie sul mantenimento delle filiali come modo per garantire la continuità dei servizi al pubblico, ha aggiunto.
Reazione del mercato