Chiude sopra i 25.600 punti Piazza Affari. E di fatto, in due sedute, alla pari con gli altri indici europei, recupera quanto smarrito a causa della crisi Credit Suisse. Rimane ancora da chiudere il gap down di quasi 700 punti generato dal crollo di Silicon Valley Bank ma è un’altra seduta di rally, in special modo per il settore bancario a partire da Unicredit, che conclude le contrattazioni con un balzo del +7%.
Ma anche per Saipem, maglia rosa del listino milanese: +7,5%, intonato come tutto il comparto energetico grazie al petrolio, che riprende la corsa verso i 70 dollari al barile con una seduta di guadagno di oltre il 2% (grafico sotto), la seconda consecutiva dopo il minimo degli ultimi 12 mesi sotto quota 66 $.
Milano in chiusura segna +2,5% a 26.554 punti ed è la piazza migliore del vecchio continente (Unicredit la banca che segna più guadagni). Rialzo dell’1,7% per Francoforte a 15.195 punti. Parigi archivia la seduta con un guadagno pari a +1,4%, a 7.113 punti. Tonico anche lo Smi di Zurigo: +1,4% con Credit Suisse che segna +6,4% mentre Ubs raddoppia il balzo: +12%.
Lo spread rompe al ribasso quota 180 attestandosi a 175 punti base, con il rendimento del Bund tedesco che cresce più del decennale italiano, rispettivamente 2,2% e 4,1%, anche in virtù della pubblicazione dell’indice Zew, che rileva il sentimento dell’economia tedesca da parte degli investitori istituzionali: i 13 punti di marzo (grafico sotto) sono il dato peggiore dell’anno, ben al di sotto delle aspettative (17) e di quello precedente, relativo a febbraio (28,1).
Mercoledì sera la Fed decide sui tassi: verso uno stop ai rialzi?
Il mercato dunque torna a muoversi in modalità risk on. L’oro scende ancora, sotto 1.950 dollari l’oncia, di nuovo lontano dai 2.000, soglia psicologica che può voler dire: propensione al rischio zero nei confronti dell’azionario. C’è poi l’attesa che cresce nei confronti della Fed, che potrebbe anche interrompere l’innalzamento dei tassi: sarebbe una svolta, il cosiddetto pivot point, momento in cui la Federal Reserve registra un cambio di direzione netto sulla propria politica monetaria.
I fatti legati a Svb e all’effetto contagio che ha travolto anche altri istituti, tra cui Signature Bank e First Republic Bank (oggi in forte ripresa, potrebbero rappresentare l’episodio destinato a modificare l’approccio della Banca centrale americana. Tuttavia Jerome Powell ha più volte ribadito che il processo disinflazionistico, seppur avviato, procede troppo lentamente. E quindi non si esclude un aumento dei tassi di 25 punti base. Wall Street in questo senso si muove allineata all’Europa e recupera gran parte del terreno perduto: a metà seduta Dow Jones +0,5%, S&P500 +0,7%, Nasdaq +0,8%.
Piazza Affari, storie di borsa: Unicredit, Saipem, Fineco, Bper Banca
Tornando a Piazza Affari, già detto di Unicredit, sul balzo di Saipem c’è da aggiungere la nota di Exane Bnp Paribas con cui ha alzato il rating a outperform con target price a +1,9 euro, +45% di upside rispetto al prezzo attuale e un giudizio in cui viene riportata una riduzione del rischio, della leva finanziaria e nuovi ordini. Da segnalare la buona performance di Finecobank, +5,4%, e Bper Banca, 4,8%. Prese di profitto sulle utility, che avevano trainato l’indice milanese nella sessione precedente (Terna -0,6%). In controtendenza al comparto energetico c’è Erg, maglia nera con un ribasso pari a -0,7%.
Grf Ftse Mib by Borsa Italiana
Euro dollaro risale, Bitcoin sopra i 28.000 $
Sul fronte del mercato valutario, euro dollaro risale a 1,07, approfittando della fine, almeno per il momento, della fuga degli ivnestitori verso gli asset più sicuri, tra gli sforzi delle istituzioni e delle autorità internazionali per rafforzare la fiducia nei confronti del sistema bancario globale, in particolare il bazooka delle principali banche centrali, frutto di un’azione coordinata per migliorare la liquidità negli accordi di swap in dollari americani. Il biglietto verde si muove in area 103,3 mentre il Bitcoin accarezza nuovamente quota 28.400 dollari, con un guadagno dell’1,5%.