In Italia i crediti deteriorati intesi come Non performing exposure detenuti dalle banche sono scesi dagli oltre 340 miliardi del 2015 a circa 306 miliardi di fine 2022, permettendo una riduzione di oltre 55 miliardi in 8 anni.
Tali risultati sono stati presentati da Unirec, Unione nazione delle imprese a tutela del credito, associazione di Confindustria Sit che rappresenta circa l’80% delle aziende del comparto, durante un evento nella sala Matteotti della Camera dei Deputati intitolato: “Gestione dei crediti deteriorati in Italia e misure di intervento: stato dell’arte ed evoluzione”.
I dati posizionano il Paese come esempio in Europa per una gestione efficace della crisi del debito e hanno permesso un modello efficace e virtuoso di derisking, riconosciuto a livello internazionale. L’industria della gestione del credito riunisce in Italia oltre 15 mila addetti, con professionalità specialistiche e rappresenta un punto di forza della nostra economia.
Npl, in arrivo entro fine anno la nuova direttiva Ue
Entro il 29 dicembre 2023 l’Italia dovrà recepire la direttiva europea Credit Servicers and Purchasers (relativa ai gestori di crediti e agli acquirenti di crediti) il cui ambito riguarda esclusivamente gli Npl di origine bancaria. Tra gli scopi della direttiva quello di favorire la creazione di un mercato secondario unitario dei crediti, con effetti virtuosi sulla capacità di finanziamento delle banche e benefici attesi anche per i consumatori, grazie a conseguente ripresa del settore del credito al consumo.
In questo scenario in evoluzione per Unirec è necessario che il governo garantisca un quadro normativo stabile che permetta agli investitori istituzionali dei piani di azione solidi e sul lungo periodo a supporto del circolo virtuoso dell’economia.
“L’Italia è un modello a livello europeo per la gestione del credito deteriorato. L’importanza e delicatezza dell’argomento per il Paese impone di ponderare attentamente un eventuale intervento normativo sulla disciplina del mercato secondario, che al solo annuncio nel corso dell’estate ha già prodotto una destabilizzazione con conseguente irrigidimento degli investitori, oltre che un atteggiamento ‘attendista’ da parte dei debitori”, ha dichiarato Marcello Grimaldi, presidente di Unirec.
Che ha poi aggiunto: “Occorre evitare che le banche italiane incorrano in trattamenti regolamentari estremamente penalizzanti introdotti dalla normativa europea (“calendar provisioning”): il mantenimento di livelli contenuti di Npl è obiettivo fondamentale per evitare ripercussioni negative sul capitale delle banche e quindi sulla capacità di queste ultime di erogare credito. Gli interventi pubblici possono ulteriormente migliorare il mercato secondario, purché seguano una corretta linea di azione e piuttosto che introdurre nuove misure tengano conto anche di strumenti già esistenti che possono essere valorizzati, quali ad esempio la cartolarizzazione a valenza sociale o quelli messi a disposizione del Codice della crisi e dell’insolvenza per contrastare il fenomeno del sovraindebitamento”.
Unirec, un po’ di storia
Unirec è l’associazione di Confindustria servizi innovativi e tecnologici che rappresenta le aziende e società che offrono servizi di gestione del credito. L’associazione è stata fondata nel 1998 e riunisce oggi quasi 200 imprese del settore per un totale di circa 15 mila professionisti, rappresentando quasi l’80%del mercato italiano della gestione dei crediti. Unirec è membro di Fenca, Federazione europea delle associazioni nazionali del comparto, e socio fondatore del Forum Unirec-Consumatori, un tavolo di lavoro strutturato e permanente che ha steso l’unico codice di condotta riconosciuto a livello europeo e che si pone come obiettivo la promozione della coregolamentazione, la tutela dei consumatori e della professionalità degli addetti del settore.