Aumentano gli investimenti nei primi sei mesi del 2022, rispetto agli ultimi sei del 2021. Nel primo semestre dell’anno sono stati investiti oltre 996 milioni, il 30% in più rispetto al secondo semestre dell’anno precedente. Ad alzare la cifra sono stati principalmente il secondo round della startup Scalapay che ha febbraio ha raccolto 188 milioni di dollari (solo la parte equity), diventando così il primo unicorno in Italia nel fintech (dopo il primo round da 155 milioni a settembre) e il secondo round della startup nucleare Newcleo che a giugno ha raccolto altri 300 milioni di euro, dopo il primo round di 100 milioni a settembre 2021.

I round annunciati nel primo semestre 2022 sono stati 133, il numero più alto negli ultimi cinque anni (2017-2022), ad eccezione dei 147 del primo semestre 2021. Nel dettaglio, poi, il secondo trimestre ha registrato il secondo miglior risultato dal 2017, nonostante il numero di round più basso, con un deal al di sopra dei 100 milioni (Newcleo): da aprile a giugno gli investimenti nel venture capital italiano hanno raggiunto 552,6 milioni di euro con 57 round rispetto ai 443,6 con 76 round nei tre mesi precedenti.

Lo rileva l’Osservatorio sul venture capital in Italia, realizzato da Growth Capital, advisor italiano specializzato in aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e scaleup, in collaborazione con Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del venture capital, degli investitori in innovazione e delle startup e pmi innovative.

Il report è stato presentato oggi presso Le Village by CA Milano con la presenza di alcuni tra i principali rappresentanti dell’ecosistema dell’innovazione italiano. Nel corso dell’evento sono intervenuti Elisabeth Rizzotti, founder, coo e managing director Italy di Newcleo e Fausto Boni, general partner di 360 Capital; Fabio Mondini de Focatiis, founding partner di Growth Capital e Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance.

 

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Settori e round preferiti

E’ Newcleo che con il suo round di Serie A da 300 milioni di euro si aggiudica il deal più costoso del semestre. Seguono Vedrai (Seed, 40 milioni), Arduino (Serie B, 30 milioni), Scalapay (Serie B, 24,3 milioni da Poste Italiane) e Cortilia (Serie C, 20 milioni).

Il settore con il portafoglio più grande nel primo semestre 2022 è smart city che ha raccolto 322,6 milioni in 16 round. Il fintech, invece, ha ottenuto 315,8 milioni in 20 round, e food and agriculture 88,9 milioni in 14 round. Smart city, deeptech e software, poi, sono gli unici settori ad aver manifestato una crescita numerica nel secondo trimestre rispetto al primo (rispettivamente +8, +3 e +2).

Maggiore l’interesse per round di Serie A (418 milioni), che per quelli di Serie B (316 milioni): entrambi, poi, hanno raccolto più nel primo semestre 2022 che in tutto il 2021, con un incremento, rispettivamente, del 17% e del 66%. Si registra una contrazione, invece, degli investimenti Seed, che totalizzano poco più di un terzo della raccolta complessiva del 2021. In termini numerici, però, i round Seed si confermano la tipologia più rappresentata anche nel primo semestre 2022, con 76 round.

L’interesse dall’estero

Aumenta, anche se di poco, l’interesse all’estero per le realtà italiane. Nel primo semestre, gli investitori esteri hanno partecipato al 29% dei round (rispetto al 25% del 2021). In termini di ammontare raccolto, il primo semestre ha visto l’aumento dell’incidenza dei round con presenza di investitori stranieri (68% contro 57% nel 2021), un trend già anticipato nell’Osservatorio Trimestrale VC del primo semestre 2022 e che ci si attende proseguirà nel medio-lungo periodo. Inoltre gli investitori esteri hanno partecipato a round che hanno in media dimensioni quasi doppia di quelli con soli investitori nazionali (9,6 milioni contro 5,6 milioni di euro).

La situazione in Europa e nel resto del mondo

Nel primo semestre 2022 sono stati raccolti 53 miliardi di euro in Europa per 4.179 round, circa la metà di quelli ottenuti nel 2021 (106 miliardi) per 11.066 round, ma comunque al di sopra dei risultati ottenuti in tutto l’anno sia nel 2020 (47 miliardi per 9.111 round) che nel 2019 (38 miliardi per 8.922 round).

A livello globale, il 2021 è stato l’anno dei record per le valutazioni: numerose startup hanno beneficiato di condizioni favorevoli di accesso al funding portando alla nascita di 586 nuovi unicorni (contro i 597 creati nei 4 anni e mezzo precedenti).

Pronostici

Nonostante le tensioni macroeconomiche e finanziarie internazionali, il vc italiano continua la sua crescita, al contrario degli ecosistemi internazionali maturi. “Ci attendiamo però che nei prossimi mesi lo scenario del venture capital internazionale sarà caratterizzato da una forte pressione sulle valutazioni, che si declinerà in modo differente a seconda di tre fattori: stadio di sviluppo (late stage più impattati), geografia (mercati vc più sviluppati come Usa e Regno Unito più colpiti) e settore (le società con la maggiore capital efficiency e migliore marginalità subiranno meno pressioni sulle valutazioni)”, sottolinea Fabio Mondini de Focatiis, founding partner di Growth Capital.

Se a livello europeo diversi elementi lasciano prevedere una contrazione degli investimenti complessivi nel 2022 rispetto al 2021, l’ecosistema italiano dell’innovazione avverte al momento in modo minore l’impatto delle tensioni macroeconomiche e finanziarie contingenti. Per questo ci attendiamo che nel corso dell’anno, in percentuale, esso continuerà a crescere più che in Europa, e andrà a superare la raccolta del 2021″, aggiunge Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance.

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