Un sistema di digital lending integrato con le AI. Pensato per supportar l’accesso al credito delle piccole e medie imprese italiane, migliorando il capitale circolante e la produttività. Si chiama Invoice360 ed è il nuovo strumento finanziario lanciato da Workinvoice, pioniera del fintech italiano con 1 miliardo di euro di massa movimentata grazie alle 10 mila Pmi che hanno utilizzato il servizio dalla sua nascita nel 2014.
Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di un protocollo Api per comunicare con il database dell’Agenzia delle Entrate, Workinvoice ha l’obiettivo di rendere ancora più efficiente, veloce e mirata ai bisogni delle Pmi la sua piattaforma di invoice trading. Invoice360 è già stato testato con alcune imprese, e sarà disponibile per tutte le aziende dal prossimo anno.
Un modello avanzato di digital lending integrerà l’invoice trading sia con la velocità di calcolo dell’Intelligenza Artificiale sia con i vantaggi di un protocollo Api che parla direttamente con il cassetto fiscale delle singole aziende. Il risultato è un servizio completamente su misura per le Pmi, grazie al quale Workinvoice può offrire opzioni personalizzate per l’ottimizzazione dei crediti commerciali e del portafoglio clienti.
La forza dei dati e l’Ai per ridurre i rischi di pagamento
L’innovazione tecnologica di Invoice360 viaggia su due binari paralleli: da una parte, il protocollo API che comunica direttamente con l’Agenzia delle entrate, consentendo un’analisi veloce e certa del portafoglio dei clienti e selezionando quelli che hanno maggiore probabilità di essere acquistati/cartolarizzati. D’altro lato, la modellizzazione dei comportamenti degli investitori attraverso i modelli di deep learning resa possibile dalla mole di dati e informazioni raccolti in dieci anni da Workinvoice, una risorsa unica per il mercato italiano.
In questo modo Invoice360 diventa non solo uno strumento per la cartolarizzazione dei crediti, ma anche un prodotto di consulenza strategica, che va a colmare quel vuoto che gli istituti di credito tradizionali non riescono a soddisfare offrendo soluzioni troppo standardizzate. Lo strumento riduce significativamente il rischio di ritardi nei pagamenti, grazie a un’analisi dei dati che si basa su dieci anni di esperienza di Workinvoice.
La tecnologia Invoice360 potrà essere richiesta da tutte le tipologie di imprese, sia Pmi che società ad alta capitalizzazione. In pochi minuti e attraverso una procedura guidata con un consulente, le aziende possono autorizzare l’accesso ai propri dati fiscali utilizzando le credenziali SPID. Questo consente a Workinvoice di consultare in modo sicuro e selettivo i dati di fatturazione degli ultimi 12 mesi, per una valutazione del credito aggiornata e su misura.
Workinvoice, un po’ di storia
Workinvoice, la fintech fondata e guidata da Matteo Tarroni, è in fase di acquisizione da parte di Generalfinance (leggi qui per approfondire) è sul mercato da dieci anni. Dal 2014, grazie ai servizi di invoice trading, più di 10 mila PMI hanno potuto monetizzare e cartolarizzare agevolmente le fatture, per un totale movimentato di 1 miliardo di euro.
Il settore fintech in Italia ha mostrato una crescita significativa negli ultimi anni, con alcuni segnali di maturità e sviluppo continuo nonostante le sfide economiche globali. Dal 2016 l’indice della crescita annuale composta (Cagr) ha registrato una crescita superiore del 60%.
“In questi dieci anni, Workinvoice ha innovato profondamente il mondo del supply chain finance, sviluppando soluzioni avanzate per il finanziamento delle Pmi. Ora è il momento di portare questi servizi a uno stadio di piena industrializzazione. Ma l’innovazione continua: con Invoice360 e altri progetti in fase di sviluppo, lavoriamo per generare ulteriore progresso. Generalfinance, che oggi cammina al nostro fianco, ha scelto di mettere l’innovazione al centro della propria strategia per sostenere le PMI, e insieme siamo pronti a offrire ancora più valore alle imprese italiane” è il commento di Matteo Tarroni.